Adriano Formoso, cantautore e psicologo, torna con un messaggio potente e universale attraverso il suo nuovo singolo, Zajal. Un brano che celebra la fratellanza tra culture diverse, l’accoglienza e l’empatia, tematiche che oggi risuonano più che mai in un mondo che ha bisogno di dialogo e connessione.
Zajal, il cui titolo richiama una forma poetica antica nata nell’area mediterranea, non è solo una canzone: è un manifesto di inclusione e collaborazione. Formoso invita a riflettere sull’importanza di abbattere i pregiudizi, di costruire comunità più aperte e di ritrovare il valore dell’ascolto reciproco. La frase centrale del brano, “una sola mano non può applaudire”, diventa simbolo di un’umanità che può prosperare solo unendo le forze e superando le barriere culturali e sociali.
In questa intervista esclusiva, Adriano racconta il profondo significato di Zajal e la sua visione di un’Italia accogliente, fatta di persone disposte a tendere una mano e a costruire ponti, non muri. Parleremo del potere dell’arte come strumento per abbattere i pregiudizi e ispirare le nuove generazioni, oltre che del ritorno del Formoso Therapy Show, uno spettacolo unico che fonde musica e psicologia per esplorare il vero sé e stimolare la crescita personale.
Scopriamo insieme il messaggio di speranza e bellezza che il cantautore vuole condividere con il mondo.
Adriano, “Zajal” è una canzone che parla di unione e comprensione, ma anche di fratellanza tra culture. Cosa significa per te questo concetto?
La fratellanza tra culture diverse per me significa promuove l’inclusione, la collaborazione e la solidarietà tra individui di differenti origini etniche, linguistiche, religiose o sociali. Ciò implica l’apertura mentale e il desiderio di imparare dagli altri, di condividere le proprie tradizioni e di costruire legami autentici che vanno al di là delle differenze superficiali.
La frase “una sola mano non può applaudire” è centrale nel messaggio della canzone. In che modo credi che la cooperazione possa cambiare il nostro modo di vivere?
La cooperazione tra culture diverse non è un obbligo morale da parte di tutti in questo mondo sbilanciato e frammentato. È importante per questo praticare l’empatia, ascoltare con attenzione, essere aperti al dialogo e alla condivisione di esperienze personali. In questo modo si favorisce la creazione di comunità più inclusive e rispettose, in grado di confrontarsi in modo costruttivo e arricchirsi reciprocamente.
Il tuo brano “Zajal” celebra un’Italia aperta e accogliente. Come descriveresti la tua visione dell’accoglienza oggi?
Penso che la maggior parte degli italiani siano persone accoglienti. Ai fini attuativi l’accoglienza in Italia è un argomento complesso e dibattuto, che coinvolge diversi attori e opinioni. Nel corso degli anni, l’Italia ha affrontato sfide significative legate all’accoglienza di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, con cambiamenti nella politica migratoria e nel modo di accogliere. Siamo la prima terra all’orizzonte di chi scappa via mare dalla sofferenza e cerca di potersi emancipare sino a mettere a rischio la vita.
Pensi che l’arte abbia il potere di abbattere i pregiudizi? Come?
Attraverso la sua funzione di esprimere, raccontare ed evocare. L’arte è per me un modo nobile di comunicare al servizio della cultura in generale. Le colte non sono quelle erudite ma sono quelle che non hanno pregiudizi e una buona capacità di ascolto e tolleranza.
Qual è il messaggio che vuoi lasciare alle prossime generazioni attraverso la tua musica?
Di tener presente che la vita è un viaggio ricco di sfide e opportunità di crescita. Di non aver mai paura di esplorare nuovi orizzonti, di mettersi in discussione e di imparare dagli ostacoli che si incontrano lungo il cammino. Ragazzi siate aperti all’amore, alla gratitudine e alla bellezza che vi circonda.
Il Formoso Therapy Show tornerà presto. Cosa possono aspettarsi gli spettatori da questo spettacolo?
Chi verrà a vedere il Formoso Therapy Show può aspettarsi un’esperienza unica che unisce musica e psicologia per stimolare la crescita personale e riflettere su temi profondi in modo leggero e coinvolgente. Lo spettacolo alterna canzoni e speech psicologici, offrendo anche esercizi pratici, come quello della Maschera e il Vero Sé, che invita i partecipanti a esplorare la propria autenticità.