Valentina Indelicato, giovane artista catanese, debutta con Aria, un brano che unisce delicatezza e forza per raccontare la bellezza e la fragilità della vita quotidiana. Cresciuta tra pianoforte, violino e canto, Valentina considera la musica una costante naturale della sua esistenza, un mezzo per esprimere emozioni e connettersi con gli altri.
Scritta da Giuseppe Cucè, musicata da Giuseppe Furnari e prodotta da Riccardo Samperi, Aria rappresenta un nuovo inizio nel suo percorso artistico, un sogno che prende vita con autenticità e passione. Una promessa della musica italiana pronta a conquistare il pubblico con la sua sensibilità e talento.
Hai iniziato il tuo percorso artistico sin da piccola, studiando pianoforte, violino e canto. C’è stato un momento o un evento specifico che ti ha fatto innamorare definitivamente della musica?
La mia mamma mi racconta sempre che nel suo pancione riuscivo a calmarmi solo ascoltando musica: credo sia partito tutto da lì. La musica ha da sempre fatto parte di me, da prima che ne avessi io stessa memoria. Non ricordo, infatti, un momento preciso della mia vita che mi ha fatto innamorare della musica: è semplicemente l’amore di e da una vita, una costante naturale.
La musica di Giuseppe Furnari e il testo di Giuseppe Cucè si intrecciano con la produzione di Riccardo Samperi per creare una melodia delicata ma potente. Com’è stato lavorare con questi artisti e come hai contribuito alla realizzazione del brano?
‘Aria’ per me è un sogno in musica, frutto di una collaborazione con una squadra stupenda non solo dal punto di vista professionale, ma anche musicale ed emozionale. Il testo, scritto da Giuseppe Cucè, e la musica, di Giuseppe Furnari, nonché la canzone nella sua forma finale, sono il risultato di un’unione di sensazioni, emozioni e sensibilità che vibrano a frequenze individuali ma armoniche in un ascolto d’insieme. Credo davvero nella forza della musica come motivo di unione e condivisione, quindi di crescita e di nutrimento. Con Giuseppe C., Giuseppe F. e Riccardo abbiamo operato in modo ‘sartoriale’ affinché ‘Aria’ potesse vestire in ogni particolare il mio modo di sentire la vita e la musica, non tralasciando il mio percorso musicale pregresso.
Hai definito “Aria” un inizio di un velato nuovo. Qual è la trasformazione che senti di aver intrapreso grazie a questo progetto?
In ‘Aria’ ho ritrovato il mio modo di ‘sentire’ la vita e la musica. Per me è un nuovo inizio, l’avvio di un percorso che mi sta regalando emozioni uniche. Con il produttore Riccardo Samperi e tutto il team di – come amo chiamarla – ‘casa TRP’, l’etichetta discografica TRP Vibes, stiamo costruendo un progetto musicale di cui sono davvero molto contenta e per cui sono emozionatissima. ‘Aria’ è il mio primo brano d’esordio – e lo scrivo con tanta emozione -, ed è il primo passo del progetto musicale a cui sto lavorando. Un punto di svolta ma di continuità allo stesso tempo, che è per me, appunto, un nuovo inizio, motivo di crescita e di scoperta musicale.
Catania è una città ricca di cultura e storia. Quanto la tua città natale ha influenzato il tuo percorso artistico e il tuo approccio alla musica?
Catania è una città dalle mille sfaccettature, ed è la città che mi ha dato e continua a darmi la mia quotidianità. Inevitabilmente per me è stata ed è un luogo importante, in senso musicale e, più in generale, per la mia vita.
Se dovessi descrivere il tuo sogno più grande in una sola parola, quale sceglieresti e perché?
La sintesi non è mai stata un mio punto forte, ma come risposi a una domanda simile all’esame di terza media: nella mia vita desidero felicità. Questo non significa non avere progetti o vivere tutto con finta positività: al contrario, porta con sé grandi ‘nonostante’, e in ‘Aria’ ho messo e ho trovato al tempo stesso tutto questo.
“Aria” è solo l’inizio del tuo viaggio musicale. Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi progetti futuri?
Ci sono molte e bellissime cose in programma e siamo già in modalità ‘work in progress’ sul proseguimento, di cui però desidero assaporare ogni singolo passo con un velo di momentanea segretezza, perché per me, tutto questo, è un sogno immenso.