Un Serial Killer nel Dopoguerra: Armando De Ceccon in “L’Orto Americano” di Pupi Avati

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E’ uno dei tre protagonisti de L’Orto Americano, il nuovo film di Pupi Avati che verrà presentato alla
Mostra del Cinema di Venezia il prossimo 7 settembre. Suo è infatti il ruolo di Glauco Zagotto, all’interno
di un horror noir, dove non mancheranno diversi colpi di scena, dei quali Armando De Ceccon ha parlato:
“Nella pellicola si parla di un serial killer che uccide e fa a pezzi le donne. Il soggetto e la sceneggiatura del
film sono tratti dal romanzo che Pupi ha scritto in precedenza e che è già stato pubblicato. L’Orto Americano
è ambientato nell'immediatissimo dopoguerra. Parliamo del 1945. La pellicola è davvero bella. E mi sono
divertito a girarla in costume”.
Sex symbol, Glauco è detestato per tutto il paese perché va a letto con tutte le donne che trova nelle
balere. E’ un bravo ballerino che ci sa fare, motivo per il quale persino le donne sposate cadono ai suoi
piedi. Inoltre, l’uomo fa un lavoro piuttosto particolare. Data l’ambientazione della pellicola nel 1945,
ossia nell’immediato dopoguerra, De Ceccon ricorda infatti che, in quel lasso di tempo non c’erano dei
veri e propri mestieri, e bisognava un po’ inventarseli. Proprio come ha fatto il suo personaggio:
“Glauco va insieme ad altri nei campi, dove c'erano stati morti e assassinati militari inglesi, a recuperare i
loro cadaveri. E li rispedisce agli inglesi, i quali danno una ricompensa per ogni salma. Glauco vive di questo
tipo di attività, che se ci pensa è abbastanza negativa. Va a recuperare i cadaveri, mette le mani nella
morte. Per questo, per certi versi, diventa anche un personaggio inquietante. Soprattutto perché Glauco si
trova a vivere in un contesto dove si parla di femminicidi. E questo lo rende anche appetibile come
responsabile”.
Entusiasta all’idea di lavorare con Pupi Avati, che definisce uno dei più grandi registi insieme a Pier Luigi
Pizzi, De Ceccon – visto in fiction di successo come CentoVetrine e in opere teatrali come Il Barbiere di
Siviglia – fa poi parte del cast del film francese Il Desiderio di Dipingere diretto da Jean-Michel Després.
Sua è la voce narrante per oltre quaranta minuti della produzione.
“Sono uno dei quattro interpreti principali, insieme a Giulia Di Quilio, Andrea Cianci e Philippe Morier-
Genoud. Quaranta minuti di presenza vocale in un film è una cosa che non accade neanche alle star,
neanche a Giannini. A ottobre, a Genova, ci sarà un Festival internazionale, all’interno del quale hanno
selezionato questo film, al quale ho deciso di partecipare senza percepire un soldo, dopo che Jean-Michel
ha ascoltato la mia voce sentendola su internet. Aveva, infatti, bisogno di una voce italiana e gli è piaciuta
particolarmente la mia, ragione per la quale ha voluto contattarmi. E ho accettato di collaborare con lui, di
registrare le mie parti in due giorni. Un’occasione lavorativa che mi ha dato modo di rinfrescare un po’
anche il mio francese”
ha detto Armando in una recente intervista, gratificato pure dal fatto che Jean Michel si è detto contento
di aver potuto lavorare con un attore come lui che “grazie al suo impegno e dedizione, ha saputo
migliorare l’idea iniziale che aveva per il personaggio a cui ho prestato la voce”.

- 06/09/2024

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