The Cleopatras: «“Naturalmente punk” siamo noi, senza filtri, senza compromessi»

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Inarrestabili dal 1998. Le Cleopatras sono una band di donne risolute, appassionate, tenaci e…. ironiche, in un mondo rock che si prende troppo sul serio.

Sono l’incubo musicale di qualsiasi purista: punk, garage rock, surf, pop punk, indie, new wave, sono etichette senza senso. Le Cleopatras suonano rock’n’roll, punto e basta. E sono donne.

Nell’arco di due decadi Camilla, Alice, Marla e Vanessa hanno tenuto concerti in lungo e in largo per Italia ed Europa, approdando fino in Giappone. Lungo la strada hanno preso parte a diversi festival come Azkena Rock Festival (Baesi Baschi), Roots&Roses (Belgio) Festival Beat (Italia), Rebellion (UK), Fuzzville (Spagna), This is Ska (Germany), Estathé Market Sound (Italia), e hanno all’attivo 3 EP in vinile 7” giri (“The Cleopatras” del 2000, “Let’s run with…” del 2001, “Onigiri Head”) e 4 album in studio: “Things get better” (2009), “La maledizione del Faraone” (2014), “CleoPower!” (2017) e “Bikini Grill”, uscito nel 2022 in cd e in vinile colorato.

 

Quando è iniziato il viaggio artistico delle Cleopatras?

Le Cleopatras nascono nel 1998 in Valdelsa come gruppo rock’n”roll/garage tutto al femminile. Negli anni si sono susseguite diverse formazioni anche se quella attuale (Camilla alla batteria, Alice al basso, Marla alla chitarra e Vanessa alla voce/tastiera) è ormai fissa da molti anni.

Musicalmente, rispetto agli inizi, ci siamo spostate verso un sound più aggressivo, grintoso, punk, con dei suoni più vicini all’alternative rock dei 90s (soprattutto nel nostro ultimo EP) che a quelli garage che ci hanno contraddistinto in passato

 

Come vi rapportate con la scena musicale della vostra città?

Da diversi anni la nostra “base” è a Firenze e siamo in contatto con tutte le realtà musicali e non solo della città (intese trasversalmente come radio, club per concerti, associazioni femminili ecc).

Non c’è al momento una vera e propria scena musicale fiorentina, come poteva essere in passato negli anni in cui abbiamo cominciato a suonare: la città predilige spesso eventi musicali mainstream che accolgono migliaia di spettatori anche se locali più “underground” continuano, sicuramente con fatica, a proporre gruppi meno conosciuti ma che alimentano una cultura “sotterranea” che non è ancora, fortunatamente, stata spazzolata via e RESISTE.

È uscito “Naturalmente punk” il vostro nuovo EP, da cosa è stato ispirato?

Possiamo dire che questo nuovo lavoro discografico sia una sorta di manifesto delle Cleopatras. Parla, infatti, della nostra attitudine, della nostra spontaneità e autenticità, sia nei momenti positivi che in quelli negativi, e del fatto che siamo riuscite a rimanere a galla nonostante le sfide e le avversità. Non ci interessa compiacere; siamo semplicemente noi stesse, naturalmente punk, sia nella musica che nei contenuti che portiamo avanti.

Quale canzone dell’EP che vi rappresenta di più e perché?

In realtà non c’è una scelta univoca in quanto le tre canzoni presenti nell’EP sono legate da un fil rouge tematico: resistere, portare avanti la propria identità e le proprie passioni nonostante le circostanze avverse, e mantenere un’identità musicale e personale in un mondo che va a rotoli. In “Siamo marea” abbiamo interpretato lo slogan delle lotte femministe argentine, ripreso anche in Italia da gruppi come Non Una Di Meno, attraverso delle immagini, come quella della marea che avanza e si riprende spazi e città. Affrontiamo, con delle brevi suggestioni, temi come l’intersezionalità e la trasversalità delle lotte femministe, ribadendo l’importanza di valorizzare le lotte passate, e la necessità di rompere gli schemi e i tabù. Il pezzo esprime inoltre il concetto di sorellanza e di come essa possa portare un cambiamento nella società. “Naturalmente Punk” parla molto di noi, senza filtri e senza compromessi. In questo pezzo rivendichiamo semplicemente ciò che siamo, e lo facciamo in modo spontaneo. Abbiamo scelto, infine, “La grande onda” come cover perché si adattava perfettamente, come detto, al fil rouge tematico dell’EP e perché musicalmente presenta degli elementi stilistici a noi molto vicini.

Qual è stata la sfida più grande che avete affrontato durante la produzione del nuovo lavoro

discografico?

La sfida più “complicata” per noi è stata quella di scrivere dei buoni testi in italiano, visto che di solito ci viene più naturale scrivere la nostra musica in inglese. Nel corso degli anni la nostra consapevolezza come band femminile si è evoluta, ci interessa meno usare i cliché del rock’n’roll e di più portare dei temi che sentiamo vicini e, con l’uscita del nostro ultimo EP, ci è venuto più congeniale utilizzare la nostra lingua naturale, l’Italiano, per amplificare certi messaggi il più possibile.

Avete pianificato un tour per promuovere il nuovo EP? Se sì, quali saranno le tappe principali?

Abbiamo già in programma molte date in estate e anche in autunno. Pubblicheremo a breve gli aggiornamenti sul nostro sito e sui social. Finalmente potremo suonare i brani del nuovo EP, così come anche i nostri pezzi “storici”. Speriamo di portare energia, divertimento e del sano punk rock in giro per l’Italia e l’Europa.

Dove vi porterà il vostro amore per la musica? Su cosa state lavorando?

Stiamo già lavorando a nuovi brani che incideremo a breve e che usciranno in autunno e successivamente in inverno. Dopo l’uscita di altri due EP digitali, l’idea è quella di pubblicare un album completo, anche con supporto in vinile e CD.

- 26/06/2024

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