La title track dell’album è anche la prima ad essere stata scritta dalla band. Parla di adattamento e sopravvivenza, ciò che in natura permette l’evoluzione delle specie. Ma l’uomo ha in più la variabile della società, la quale è regolata da qualcosa di più complesso e contraddittorio della vita animale. Dunque occorrono modi sempre nuovi e al passo con i tempi per rimanere sulla cresta di quest’onda su cui ci hanno posizionati il consumismo e la crisi dei valori. È molto più divertente immaginare che sia tutto una splendida festa in maschera.
LES TRICOTEUSES
Durante la rivoluzione francese alcune lavoratrici a maglia erano solite ritrovarsi per vedere le esecuzioni direttamente dalla prima fila. Venivano chiamate “les tricoteuses”. Non era solo un passatempo: vedere la morte degli altri faceva credere loro di farne parte, in un certo senso. Immaginavano di tenere il filo del destino nelle loro mani. Oggi gli haters si comportano in modo simile. Sperano nella peggior sorte del prossimo aspettando che le teste gli rotolino accanto. Ma nessuna testa può cadere finché c’è qualcosa che la fa volare.
COUNTERLIGHT
Ci sono dettagli così minuti, invisibili che appaiono alla nostra attenzione solo se visti in controluce. Dell’insieme dei movimenti che compie un ragno per tessere la sua tela, noi apprezziamo solo il risultato. Lo distruggiamo per spolverare, mischiandolo allo sporco. Non siamo in grado di separare la perfezione dal caos. Abbiamo la concentrazione frammentata su mille fronti diversi e nel contempo perdiamo di vista il significato del tutto. La nostra dimensione è effimera. Eppure ne siamo intrappolati. A meno che scegliamo consapevolmente di apprezzare le migliaia di sfumature che ne definiscono la forma.
MISFIRED PLANS GALORE
Anche il sole ha il suo lato oscuro. È sepolto nel nucleo, brucia al suo interno. Nascosta alla vista, l’oscurità regna lontano dalla luce. Mentre i tuoi sogni svaniscono lontano dalla grazia. È il proiettile che uccide, non la pistola. Pensaci. Bada a cosa tieni dentro. Puoi correre ma non scapperai mai da te stesso.
Gli Speaking To The Deaf, sono una band electro/metalcore di Ancona attiva dal 2012. Il loro ultimo album “The New Disguise”, è stato registrato al Minefield studio di San Marino e prodotto da Giacomo Parenti (Helia/The slight).
Da questo album Spotify ha selezionato il singolo Burnout per la playlist ufficiale “New Blood”, mentre la cover di “The Bad Touch” ha riscontrato un ottimo successo nella playlist “Pop goes punk & metal covers”.
Nell’estate 2019 è stato girato il video di “Burnout”, finanziato con una campagna crowdfunding dal sito Musicraiser e che ha avuto una partecipazione talmente ampia da portare la band ad esibirsi davanti a alcuni membri dello staff di Futurissima, agenzia collegata al sito, al Massive Arts Studios di Milano.
Oltre a numerosi live, sia nella nostra regione che fuori dalla realtà locale, gli Speaking to the Deaf si sono esibiti in Russia e Ucraina insieme ai Marry Me In Vegas e in Lettonia nell’ambito di due tour organizzati.
Link al video di “Burnout”: https://youtu.be/PXlVC_03Udo
Link al video di “Another Night”: https://www.youtube.com/watch?v=6bJFAr4Bl7U
ASCOLTA “THE NEW DISGUISE!”
Spotify: https://spoti.fi/385msTg
iTunes: https://apple.co/315kAq0
Deezer: https://bit.ly/2TMIHow
Amazon: https://amzn.to/2Gk1yEc