“Non tornare mai”: un viaggio emotivo con Il Socio Unico

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La band Il Socio Unico ha sempre avuto la capacità di sorprendere con le sue composizioni, ma con il brano “Non tornare mai” sembra aver raggiunto un nuovo livello di profondità emotiva. Questo pezzo, lontano dalle convenzioni della musica pop, invita l’ascoltatore a immergersi in un’esperienza che va oltre il semplice ascolto. Proprio come un quadro astratto di Jackson Pollock, la canzone non si limita a raccontare una storia, ma provoca sensazioni e immagini che cambiano con l’umore di chi ascolta.

L’intensità emotiva del brano è palpabile, e ogni elemento, dal testo alla melodia, si fonde per creare un’opera aperta a infinite interpretazioni. È una dichiarazione di libertà e, al contempo, una riflessione sulla vulnerabilità umana. “Non tornare mai” ci ricorda che l’arte più autentica non ha bisogno di essere spiegata: è pensata per essere vissuta.

“Non tornare mai” è una canzone dal forte impatto emotivo. Come descrivereste il processo creativo che vi ha portato a questo brano?
Dal punto di vista emotivo Non Tornare Mai è il frutto di una serie di emozioni contrastanti. Non è altro che un urlo per auto convincersi. Riuscire a dire a qualcuno di andare nonostante non vogliamo che se ne vada. Ma se proprio deve, allora, che non torni mai.

L’idea di due videoclip per un’unica canzone è interessante e innovativa. Potete spiegarci cosa distingue “Outside” da “Inside”?
I video (Non Tornare Mai “Outside” e “Inside”) sono due lati della stessa medaglia. Nel primo video (Outside) vediamo il personaggio pensare quello che la canzone dice, mentre nel secondo (Inside) riusciamo finalmente a vedere cosa sta pensando. Molte volte non riusciamo a capire realmente quello che passa per la testa di una persona. In entrambi abbiamo voluto rappresentare il significato del testo ma due punti di vista diversi.

La metafora di Jackson Pollock è intrigante. Come pensate che questo paragone si colleghi alla musica che proponete?
Proprio come il famoso pittore, anche noi cerchiamo di buttare giù le nostre idee senza un freno e senza apparente logica, solo alla fine del processo, facendo un passo indietro, riusciamo davvero a capire quello che la musica ha voluto che noi dicessimo e comunicassimo. Inoltre a Pollock mancava il dono della sintesi: era la moglie a nascondere i suoi quadri per evitare che continuasse a dipingerli quasi all’infinito. Noi abbiamo la fortuna ti essere circondati da artisti e produttori come Giusi JP Passalacqua, il nostro manager Davide Maggioni e tutta Matilde Dischi che riescono a cogliere ed enfatizzare il meglio delle nostre canzoni.

Il brano ha un titolo forte e definitivo. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con “Non tornare mai”?
Riuscire ad accettare e lasciare andare. Capire il ciclo delle cose e cercare la pace interiore contrastando la rabbia iniziale che essa può far scaturire. Incoraggiare il cambiamento evolutivo naturale. Vai e non tornare mai.

Come vi sentite nel vedere l’evoluzione del vostro progetto artistico, dalla firma con Matilde Dischi a questa nuova fase?
Con Matilde abbiamo trovato una famiglia artistica, un piano ben preciso, degli obiettivi, la concretezza e lo stimolo di osare con idee diverse dal solito e sentirsi supportati. Abbiamo una progettualità e tanti brani pronti ad uscire. A breve saremo pronti con il prossimo singolo che si chiama “Come un Re”.

- 03/01/2025

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