“Non ti piace questo posto che ti piace” dei Mixotri è un manifesto di libertà, un richiamo alla ribellione contro le norme sociali e un invito a abbracciare la propria individualità con fierezza e determinazione. Un brano che lascia il segno e che merita di essere ascoltato da chiunque si senta in cerca di ispirazione per vivere la propria vita senza compromessi.
Quali sfide avete affrontato quando avete iniziato la vostra carriera musicale?
La sfida principale è stata quella di unire cinque teste con background musicali molto diversi tra di loro e far nascere da questa unione qualcosa che potesse accomodare i gusti di ognuno di noi in modo lineare e musicale.
C’è stato un momento difficile che avete superato e che ha contribuito a plasmare la vostra determinazione?
Dalla nascita del progetto Mixotri nel 2018 per volere di Enrico e Riccardo, sicuramente il momento più difficile è stato il raggiungimento della line-up attuale, avvenuto nel 2021, con tutti i vari avvicendamenti nella formazione successivi alla pubblicazione del nostro primo disco che hanno aggiunto ulteriore instabilità in un periodo già di per sé molto complesso. Ora la band è più solida che mai e pronta a portare avanti il lavoro con costanza e determinazione.
Quali artisti hanno avuto un impatto significativo sui vostri primi lavori?
Come detto prima, le influenze sono molto eterogenee, ma sicuramente tutto il rock, il grunge e l’alternative italiano e straniero degli anni ’90 hanno avuto un impatto maggiore sul nostro sound, soprattutto sui primi lavori.
Quali sono state le principali influenze sonore per questo singolo?
Le sonorità rock la fanno sicuramente da padrone, ma c’è anche una spolverata di prog (come su tutto il resto del disco) che agisce da “variabile impazzita” e contribuisce a rendere il brano più articolato rispetto alle strutture “canoniche” del genere.
Come avete scelto il titolo del singolo e quale significato ha per voi?
Il titolo, “Non ti piace questo posto che ti piace”, nasce da una sorta di calembour sulla melodia del brano: come è possibile che non ti piaccia un posto che ti piace? È assurdo! Ed è proprio da qui che parte la tematica principale del brano, ossia quella sensazione di disagio che ci attanaglia quando dobbiamo fare forzatamente “buon viso a cattivo gioco” soltanto per apparire più conformi al gusto della massa, per essere accettati non per come siamo realmente ma per come ci mostriamo.
Potreste condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dal vostro prossimo lavoro?
Il disco è molto “tirato”, ha una spiccata natura alternative rock, ma non mancano influenze funk, prog e pop, che lo rendono vario e scorrevole. Rappresenta un viaggio nel nostro micro- mondo musicalmente “schizofrenico”. Invitiamo quindi i lettori a seguirci sui nostri social e soprattutto ad ascoltarci sui principali canali di streaming.
