Play. Buffering. E il singolo “Non lo so” di Ninaif entra dolcemente nella mente. Una delicatezza che si tuffa in una malinconia per riemergerne più forte e consapevole della sua forza. Un brano che raccoglie nel pop la sua essenza. Un pop elegante e raffinato, pulito. Una linea melodica che con arroganza teatrale travestita da dolcezza scava nel profondo della mente per arredarla a suo modo, femminilità d’altri tempi. Ne si rimane affascinati. Bisognosi di ulteriori ascolti per comprenderne il motivo.
La voce è volutamente trattenuta in una bolla di cristallo che gioca a sfidarne la sorte. Una interpretazione che cammina su di un filo sottile. Se ne percepisce la forza che risiede nell’ombra pronta ad esplodere. Ma per il momento preferisce osservare che danzare forsennata. Una scelta stilistica che potrebbe nascondere la duplicità della personalità dell’artista che oscilla tra rock e pop, trasgressione e profondo e sensibile affetto. Le venature malinconiche fanno da cornice a un singolo che sembra rappresentare una rinascita artistica, stilistica, ma soprattutto personale dell’artista.
Arrangiamenti ben studiati e programmati per vestire l’intensità di un testo dal messaggio che possiede molteplici interpretazioni. Un mix equilibrato per donare ulteriore potere evocativo a una voce che chiede permesso, ma che nasconde sfrontata sicurezza. Già il primo ascolto dona dimostrazione di ciò.
Un connubio tra passato e presente per affrontare un futuro colmo di speranze. Tornare bambina riscoprendosi donna. Come l’immagine di copertina: un tatuaggio che racchiude l’eterno sulla pelle, ma dietro la nuda schiena. Quasi a non vederlo. Ne basta la presenza. Non serve ostentarlo. O forse è solo ciò che si vuol far credere.
Ninaif è nata e “Non lo so” è il primo passo verso la consacrazione. In punta di piedi, ma con l’estrema chiarezza di volver far conoscere la propria anima per ciò che è in realtà. Senza più maschere. Finalmente. Senza glitter e selfie. Solo musica. Basta quella.
