“Nero è il cuore del papavero”, edito da Tabula Fati, è il primo romanzo, ma quinta pubblicazione, dell’autrice marsicana Patrizia Tocci.
L’autrice ci porta, poeticamente e con intensi momenti di lirismo, nel suo mondo, nel suo passato, raccontando la sua vita, i suoi ricordi sin da bambina, e tutto ciò, parlando direttamente con suo padre, da poco scomparso, in un dialogo profondo, interiore, che va oltre il tempo e lo spazio.
Quello che descrive magicamente è il mondo contadino, fatto di duro lavoro, ma di tanta poesia, tutta quella che suo padre ha saputo regalare alle sue tre donne, lei, sua sorella e sua madre.
Così la Tocci ci porta per mano nei campi dove si ara, si semina e si raccoglie, ci porta nei boschi dove si scoprono meraviglie vegetali e animali, ci porta al fiume e noi riusciamo ad ascoltare il profumo dei frutti della terra, ascoltiamo il suono di quei luoghi e possiamo, addirittura, immaginare il sapore delle fragoline di bosco o delle nocciole.
Quello che descrive l’autrice è un mondo oramai scomparso e perciò ancor più di valore e di monito per il nostro tempo.
Un mondo fatto di rapporti umani veri, sinceri, di empatia e rispetto, di occhio attento a tutto e di parsimonia e mai spreco, di nulla.
E’ di una bellezza straziante il dialogo che intercorre tra le pagine fra l’autrice e suo padre, fatto di immagini, di ricordi, di emozioni.
Un libro che fa bene all’anima perché la riporta nella giusta dimensione tra natura, realtà e sogno.
Un libro che ti culla dolcemente, che ti accompagna e ti indica la strada, quella dell’amore, del rispetto, del perdono.
Sono rimasta estasiata da questo libro per la scrittura profonda, affabulatrice e intensa dell’autrice, e credo che rileggerò spesso queste pagine, perché mi hanno dato gioia e serenità, proprio la stessa gioia e serenità che sa regalarti la natura, nel suo caldo abbraccio.