L’eclettico Max Nardari ci parla del suo nuovo singolo e delle sue passioni, spaziando dalla musica al cinema. Una full immersion nel mondo di un artista a 360 gradi, con brillanti carriere nel mondo cinematografico e musicale.
Buona Lettura!
Come molti sanno, non sei solo un cantante, e porti avanti da anni una brillante carriera anche nel mondo cinematografico. Ci parli di come è nata questa tua passione?
Ormai mi definisco un creativo multifunzionale. Dopo il liceo classico sono andato a Bologna e lì mi sono laureato al DAMS, sezione spettacolo, con una tesi su Pedro Almodovar, che rimane il mio regista preferito. Già prima dell’Università, avevo iniziato a realizzare dei filmini amatoriali e a disegnare vignette, raccontando storie satiriche. Evidentemente tutto questo poi l’ho riportato nel mio cinema, che è prevalentemente di commedie. Dopo l’Università in teoria avrei dovuto studiare regia invece, da buon bastian contrario, avendo in quel periodo anche il pallino del cantautore, decisi di andare due anni a Londra a perfezionare pianoforte, chitarra e soprattutto canto. Arrivato a Roma nei primi anni del 2000 ho iniziato così a fare i miei primi concerti con la band nei principali locali di Roma, ma ho anche studiato regia alla NUCT di Cinecittà, dove mi sono diplomato. Per concludere l’opera ho poi anche frequentato il corso Rai di sceneggiatura, esperienza importantissima che mi ha permesso di essere anche sceneggiatore dei miei progetti. A mio avviso non si finisce mai di imparare nella vita.
Trai ispirazione dal cinema per scrivere i tuoi pezzi?
Beh, hai colpito nel segno. Il mio brano I need you , che potrebbe sembrare una canzone d’amore rivolta a qualcuno, in realtà è un inno d’amore al cinema che, da troppo tempo, è rimasto chiuso a causa del Covid, un cinema che ha bisogno di rinascere e di farci sognare. Per me come regista il cinema è magico e rimarrà sempre la principale fonte di fruizione di un film e nessuna piattaforma potrà mai sostituirlo. Questo mio nuovo singolo mi vede dopo tanti anni protagonista allo stesso tempo sia come regista che come cantautore, in una dimensione in cui cinema e musica si uniscono in un unico progetto transmediale. Anche a livello visivo ho voluto coniugare il cinema musica anche con la danza, realizzando un videoclip di grande impatto, che non avesse nulla da invidiare a quelli americani.
Per il video, prodotto dalla mia società Reset Production (http://www.resetmedia.it), mi sono avvalso di un team di ballerini fortissimi del Centro Danza Seil, secondi al mondo di hip hop , con le coreografie di Eleonora Bordi. Il video è stato realizzato grazie all’ausilio di grandi professionisti del cinema come Emiliano Leone, il mago degli effetti speciali, e della moda come Renata Ercoli, famosa stylist di molti artisti italiani importanti tra cui Rettore, Daniele Silvestri ecc.
Con questo videoclip ho voluto omaggiare il grande cinema, soprattutto del passato, in particolare quello fantascientifico dagli anni ‘80 fino agli al 2010, ripercorrendo film memorabili come Blade Runner, Minority Report, Matrix e Gravity. Io stesso, nelle vesti del Capitano Anderton del film Minority Report , osservo proprio come un regista, i grandi divi americani su uno schermo virtuale. Mi sono divertito molto, nonostante il duro lavoro che c’è stato dietro, soprattutto di post produzione.
.I tuoi due singoli Fragile e I need you sono entrambi scritti in inglese. Perché questa scelta stilistica?
Tutto il disco sarà in inglese, e la mia scelta è dettata da tre motivi: 1-Perchè la pop dance in Italiano fa molto da sigla di villaggio turistico, abbiamo fatto delle prove e in italiano era terribile! 2-Perché le canzoni che scrivo sono anche colonne sonore dei miei film, e l’inglese si sposa meglio a mio avviso con il linguaggio cinematografico.
3-Perché a forza di sentir dire che in Italia ormai è obbligatorio da parte dei discografici cantare in Italiano, mi è venuto spontaneo fare l’opposto in quanto artista indipendente. Oltretutto in inglese siamo ormai così pochi che almeno ci distinguiamo.
Nothing to lose è il titolo del tuo prossimo album in uscita a settembre: puoi parlarci di quando e come è nato il progetto? Ci saranno delle collaborazioni all’interno?
Dopo anni in cui ho scritto brani solo come autore, ho deciso di ritagliarmi del tempo per tornare a studiare musica a 360 gradi per realizzare un mio album tutto mio, dalle sonorità pop dance e dal titolo appunto Nothing to lose. Ho iniziato a preparare questo disco già due anni fa e ad ottobre 2021 uscirà su tutti gli stores digitali. Tra i singoli c’è il prossimo, Tonight, che insieme ad I need you farà parte del mio prossimo film ad episodi dal titolo Diversamente (http://www.resetmedia.it/diversamente/) che uscirà a maggio in esclusiva su Amazon prime, sempre prodotto dalla mia società Reset Production. Sono molto contento perché il disco ha delle sonorità molto internazionali con dei richiami agli anni ’80 e ’90 che ora sono tornati molto di moda, grazie anche all’arrangiatore Francesco Arpino che ha saputo vestire al meglio il mio progetto.
In vista di progetti musicali futuri, sei propenso verso la sperimentazione, attingendo a generi musicali diversi?
Avendo vissuto la gioventù musicale degli anni pop ‘80/’90 ho sempre amato in primis Madonna che a mio avviso resta l’unica che in 40 anni ha saputo sempre evolversi restando sulla breccia. Ma non è l’unica che mi ha ispirato negli arrangiamenti. Con lei ci sono anche George Michael, i Depeche Mode, i Take That. Personaggi internazionali attuali che amo molto sono Skin degli Sunk Anansie, Sam Smith e Dua Lipa. Tra i sempreverdi italiani Loredana Bertè, Raf e Carmen Consoli. Dei nuovi: Madame, Achille Lauro ed Elodie. Posso quindi dire che il genere musicale da cui attingo è soprattutto il pop.
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Grazie!
MAX