Marianne è la secondogenita di una famiglia benestante di Carricklea che stringe amicizia e poi inizia a frequentare Connell figlio di Lorraine, madre single e domestica di casa Sheridan, da lei conosciuto a scuola. I due intrecciano una relazione amichevole che diventa poi intima. Di Connell a Marianne piace soprattutto il riconoscimento sociale di cui il ragazzo gode in città. Una considerazione da cui lui non vuol tuttavia separarsi arrivando in pubblico a disconoscerla soltanto per non ammettere di avere un’amica dai più considerata strana e troppo solitaria. Dopo alterne vicende le strade di entrambi si dividono fino a ricongiungersi durante il periodo universitario trascorso da studenti a Dublino. Riprendono quindi a incontrarsi e a intraprendere in pubblico una vera e propria relazione; stavolta, però, l’ago della bilancia pende verso Marianne, assai benvoluta nell’entourage di giovani facoltosi di cui fa parte mentre a Connell tocca assumere a pieno titolo un ruolo da outsider in cui la sua nascita poco regolare lo ha collocato. Il trascorrere del tempo non aiuta a variare le dinamiche di coppia disfunzionale che li ha contraddistinti sin da principio. Dopo l’ennesimo lascia-e-prendi Connell si fidanza con Helen, ragazza determinata e comprensiva, mentre Marianne riprende a vedersi con Jamie, sua vecchia fiamma, e poi col fotografo svedese Lukas, personaggio ambiguo conosciuto durante un periodo di studio all’estero. Con entrambi la ragazza, come già in precedenza con Connell, non riesce a fronteggiare il desiderio maschile di dominarla ricorrendo anche ad abusi di tipo fisico quasi a ricalcare esattamente la sopraffazione fisica ma anche psicologica subita in famiglia da parte di suo fratello Alan che la odia profondamente ed è geloso della sua brillante realizzazione in campo universitario. In cambio di attenzioni risicate Marianne offre incondizionatamente tutta sé stessa annullandosi e sopportando ogni tipo di vessazione incapace di svincolarsi da un tipo di dipendenza affettiva mortificante e deprivante da lei accettata come atta allo scopo di conservare qualcuno al proprio fianco, costi quel che costi. Inducendo il lettore a riflettere su quanto la scelta di avere accanto una persona con cui condividere in modo paritario segmenti di vita non sia poi così scontata né dipenda in nessun modo dall’istruzione posseduta: di quanto cioè poco la cultura emancipi in tal senso se in realtà non si posseggono gli strumenti necessari per rinunciare a impersonare ruoli maschili e/o femminili modellati per intero su bisogni ed esigenze altrui che non ci appartengono e non ci fanno crescere. La scrittura di Sally Rooney è asciutta, priva di segni di punteggiatura che racchiudono le battute di dialogo diretto dei vari personaggi, quasi a evitare di caratterizzarle più del dovuto subordinandole al flusso della narrazione che prevale con urgenza lanciando al lettore un messaggio estremamente chiaro e ben mirato.
Lucia Guida
Sally Rooney, Persone normali, ISBN 9788806245740, € 11,00