Nel periodo dell’anno a cavallo tra le vacanze e la chiusura dei lavori, con un pensiero già puntato alla pausa estiva da dedicare al nostro benessere fisico e mentale, è immancabile il momento quotidiano in cui chiedersi quale libro mettere in valigia.
Che il vostro gusto sia per la letteratura impegnata in grado di stimolare la mente in riflessioni mai banali, o per la leggerezza di una storia fresca e da “bere” tutta d’un fiato, “Glitch – Figli di un dio confuso” di Giulia Soi (Edizioni della Goccia) è sicuramente il libro adatto per affrontare la bella stagione facendosi solleticare le corde dell’ironia e al tempo stesso da un indubbio retrogusto amaro.
Con animo leggero e profondità di sguardo, infatti, Giulia Soi pone sotto gli occhi del lettore il groviglio emotivo di tre “giovani adulti” – o, ancor meglio, “adult young” – nel suo ultimo libro “Glitch – figli di un dio confuso”.
Un romanzo indubbiamente generazionale, incentrato sulla difficoltà di crescere per la generazione nata a cavallo fra il 1975 e il 1980 e che invita al dialogo con i più giovani, i cosiddetti millennials. I protagonisti della storia sono Maia – una giornalista in carriera, Alex – ex marito di Maia e stella del basket italiano, e Sebastian – batterista, migliore amico di Alex. Maia però ha sempre avuto un debole per Sebastian e questa geometria amorosa non è mai stata completamente dissolta. Scrittura, musica e sport – le grandi passioni dei protagonisti e dell’autrice stessa – offrono la splendida metafora de “la sfida” e così vediamo tutte le sfaccettature che questa comporta, nelle attività come nella vita: la voglia di mettersi in gioco, il duro lavoro, il progresso, il successo o il fallimento, l’obbligo di affrontare l’opinione degli altri e – ancor più difficile – il giudizio su noi stessi. Riusciranno i protagonisti a portare a casa “la vittoria”, a realizzarsi come adulti? O rimarranno eterni adolescenti? Per scoprirlo non resta che leggere il libro: un romanzo per tutte le stagioni, della vita e dell’anno.