Dal 26 febbraio 2024 esce in tutti i bookstore e ordinabile in libreria il nuovo libro di Lamberto Giusti Il ribelle edito da LifeBooks. Un romanzo storico-biografico che porta il lettore a conoscere uno spaccato della storia italiana non raccontata nei libri.
Buongiorno sig. Giusti e grazie di essere qui. Domani verrà pubblicato il romanzo storico Il ribelle tratto da una storia realmente accaduta. Come è nato questo romanzo e l’interesse per questa storia? Lo stimolo per scrivere questo romanzo mi è arrivato da mia moglie. Mi ha detto che una storia così particolare come quella della famiglia di mia mamma meritava di essere raccontata. La famiglia Guastoni visse in Libia quando questa era una colonia italiana. Mio nonno era figlio di un ingegnere che costruiva linee ferroviarie tra Medio Oriente e Africa ed era nato a Beirut. A Bengasi lavorava come traduttore presso il tribunale e visse un evento storico importante, anche se non come protagonista, quello del processo al leader della rivolta libica Omar al-Mukhtar. Ho voluto far conoscere la storia di al-Mukhtar perché non si è scritto molto su di lui. E poi perché mi sembrava giusto ricordare che il periodo coloniale è stato una pagina nera della nostra storia, che non deve essere assolutamente dimenticata. La coincidenza della presenza della famiglia di mia mamma a Bengasi nel periodo in cui fu processato al-Mukhtar è stato lo spunto per scrivere un romanzo tra realtà e fantasia.
Il protagonista è Guido Bastioni. Ci parli di lui e come è nata questa figura: Si tratta di un personaggio che ho inventato per poter dare nuova vita a mio nonno. Guido Bastioni è un funzionario del governo coloniale ed è traduttore Capo di Prima Classe al tribunale di Bengasi. Non è un fascista convinto, lo è per poter mantenere l’impiego, ha una bella famiglia e una moglie verso la quale nutre dei complessi di colpa poiché l’ha portata via dalla quiete del suo mondo di provincia, a Fossano, per condurla in un Paese dagli usi, costumi e tradizioni completamente diversi. Mio nonno, Guido Guastoni, fece lo stesso con mia nonna Caterina che sposò e portò lontano da quella realtà nella quale lei aveva vissuto fino a quel momento. Da lui non ebbi modo di sapere quale è stata la loro vita in Africa perché all’epoca io ero solo un bambino mentre lui non era per niente espansivo e mi sembrava chiuso nel suo mondo, inaccessibile. Il non averlo conosciuto meglio resta il mio rammarico e ho cercato di recuperare in qualche modo un rapporto che tra noi non è mai nato.
Dalla storia abbiamo imparato? A ben guardarci intorno direi proprio di no. Dopo la Seconda guerra mondiale si era detto che non ci sarebbero state più guerre, da quanto questa era stata terribile. Invece… La stupidità umana è incredibile e la guerra ne è la manifestazione più grande. Purtroppo, il mondo di oggi sembra sempre più sull’orlo di una nuova catastrofe.
Quanto è importante ricordare certi fatti? Verrebbe da dire per evitare di commettere certi errori ma, come ho appena detto, la storia non si è dimostrata maestra di vita. Però, certi fatti possono aiutarci a comprendere il mondo di oggi e spiegare fenomeni, come le tragiche barche dei profughi in fuga dagli scenari di guerra, che hanno radici lontane nel tempo. Certi problemi giungono da lontano e nessuno dei Paesi cosiddetti civilizzati è esente da colpe.
Dove porterà questo libro? Ha delle date per le presentazioni? È un romanzo a cui tengo molto, specie per quanto riguarda gli aspetti famigliari e lo porterò ovunque ci siano persone che vorranno ascoltare questa vicenda. Librerie, biblioteche, specie nei piccoli comuni, caffè letterari, circoli dei lettori. Io e la LifeBooks ci siamo mossi per creare un itinerario che mi porterà anche fuori dalla comfort zone della mia provincia. In questo momento ho 19 presentazioni programmate, per le quali mi manca solo di definire la data.
