“La Portalettere” di Francesca Giannone

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In un Salento arcaico caratterizzato da un’atmosfera rétro permeata di tradizionalismo e patriarcato si colloca il corposo romanzo di Francesca Giannone “La Portalettere” edito dalla veneta  Editrice Nord. Narra le vicende di Anna Allavena, ligure di nascita ma trapiantata al sud per amore al seguito di suo marito Carlo Greco, da poco intestatario di una parte cospicua di eredità che gli permetterà di lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria in agricoltura ampliando il capitale ricevuto. Carlo è fratello e alter ego di Antonio, anch’egli impegnato attivamente nel commercio oleario. Tra i due uomini scorre un affetto fatto di complicità e cameratismo che li porterà a custodire a lungo importanti segreti di famiglia che potrebbero incrinarne l’equilibrio originario. Anna (la cui figura è liberamente ispirata alla bisnonna della Giannone) e Roberto, figlio superstite della coppia, aiuteranno Carlo a raggiungere importanti mete anche di natura istituzionale imprimendo all’azienda di famiglia brio e vivacità tali da portarla a svincolarsi da cliché lavorativi e imprenditoriali. Fanno da corollario variegato personaggi minori ma non di importanza secondaria: Lorenza, Agata, Daniele, Carmela per citarne solo alcuni, mentre i riflettori sono tutti puntati su Anna, sicura di sé e determinata nell’affermarsi anche lavorativamente. Grazie ai titoli culturali posseduti si candida e ottiene il posto di postina a Lizzanello tra la sorpresa e l’iniziale diffidenza degli abitanti del piccolo borgo nei confronti della “forestiera” e di un mestiere sino ad allora di esclusiva pertinenza maschile; con perseveranza ottiene, tuttavia, la fiducia di molti diventando custode delle loro speranze e vicissitudini personali proprio in virtù del ruolo ricoperto e della disponibilità a farsi spesso da tramite per consentire ai meno istruiti la possibilità di replicare alla corrispondenza ricevuta. Rinuncia, tuttavia, all’amore vissuto in maniera completa e totalizzante accettando di essere compagna di Carlo sino alla fine di quest’ultimo che tuttavia, anche se in modo passeggero, non ha lesinato di tradirla con una vecchia fiamma pentendosene in modo tardivo. Francesca Giannone intraprende un percorso ambizioso: quello di sondare le trasformazioni del tessuto sociale italiano e meridionale in un arco temporale assai ampio che va dagli anni trenta sino ai primi anni sessanta del secolo scorso scegliendo di focalizzare l’attenzione del lettore su specifici spicchi temporali funzionali alla narrazione intrapresa. Il risultato complessivo è quello di un libro gradevole che si fa leggere nonostante il consistente numero di pagine che lo compongono (più di quattrocento, prologo ed epilogo inclusi). Il linguaggio usato è essenziale, chiaro e coerente allo scopo dell’autrice. Forse la conclusione, affidata all’escamotage letterario di una lettera postuma rivelatrice e chiarificatrice della complessa affettività della protagonista, avrebbe necessitato di essere maggiormente sviluppata articolandosi con la stessa ampiezza e dovizia di particolari così come è stato per altri segmenti dell’intreccio, estremamente circostanziati e dettagliati ma viene da pensare che motivazioni di natura editoriale abbiano prevalso in direzione contraria. Il libro ha comunque goduto del favore del pubblico arrivando in poco tempo dalla sua uscita a numerose ristampe grazie anche all’immagine iconica che offre di una Donna tenace, padrona di sé stessa, trascinatrice e antesignana di una solidale sorellanza in tempi in cui le rivendicazioni femminili erano ancora in nuce anche se pronte a venir fuori con prorompente forza e vitalità.

Lucia Guida

 

Francesca Giannone, La Portalettere, ISBN  9788842934844, € 19,00

- 02/04/2023

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