“I don’t believe in God”, nuovo singolo di Karin Ann estratto dall’album di debutto “Through the Telescope” uscito il 10 maggio, è una canzone che esplora il tema della fede perduta, sia nella religione che nel mondo in generale.
Ispirata da The Crucible, l’artista approfondisce ciò che spinge le persone a commettere atti di tradimento o malvagità, concludendo che molto dipende dall’influenza della loro comunità. Il brano è stato scritto in un momento cruciale per Karin Ann, in cui ha dovuto prendersi una pausa prolungata dalla musica a causa di problemi di salute.
La traccia lascia così emergere la vulnerabilità e riflessioni su dilemmi spirituali, influenzati dall’esperienza di Karin come donna queer in un ambiente conservatore e cristiano. Nonostante abbia abbandonato le convinzioni religiose formali, è alle prese con la ricerca di conforto spirituale in mezzo alle avversità.
Il video che accompagna la traccia, giustappone due versioni di una comunità del 1600 che affrontano una crisi: una che aderisce alle risposte storiche, condannando le donne come streghe e, un’altra, una società immaginaria utopica, che accetta la comunità queer. Contrastando queste risposte l’artista mira a sfidare gli spettatori a considerare il tipo di mondo in cui vogliono abitare e ispirarli a fare scelte che promuovano una comunità più inclusiva e solidale.
Ad arricchire il tutto, un cameo di Imogen Heap, con la quale Karin Ann ha collaborato al remix del suo singolo precedente, “False Gold”.
A soli 21 anni, Karin Ann fa il suo grande ingresso sulla scena musicale mondiale dimostrando una notevole padronanza di vari stili musicali e un approccio coraggioso nell’affrontare temi complessi come l’amore, l’identità di genere e la salute mentale. L’album “Through the Telescope” è prodotto in collaborazione con gli americani Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River e rivela tutta la versatilità di Karin Ann, capace di passare dal folk al rock fino alla disco gotica sfruttando una vasta gamma di ispirazioni musicali, tra cui Mazzy Star, Stevie Nicks e David Bowie.
La musica è inoltre direttamente influenzata dalla sua passione, fin dalla giovane età, per le partiture strumentali e dalla sua educazione che include esperienze nella musica classica, nel pattinaggio artistico e nel balletto.
“Prima ancora di prendere in considerazione l’idea di realizzare questo album, ero a un punto di rottura in cui pensavo seriamente di abbandonare la musica a causa della mia condizione di salute in peggioramento. Benjamin, il mio collaboratore per l’album, è entrato inaspettatamente in scena e, successivamente, è arrivato Will. Entrambi hanno ispirato una nuova ondata di creatività e l’album è riuscito anche meglio di quanto immaginassi. Questo progetto è stato un lavoro d’amore, libero da pressioni esterne, che ci ha permesso di creare una narrazione che riflette la nostra comune simbiosi artistica. Sono così piena di orgoglio mentre mi preparo a condividere questo lavoro profondamente personale con il mondo, e spero che risuoni con gli ascoltatori a un livello profondo” – commenta Karin Ann.
Karin Ann ha già condiviso due brani dell’album “Through the Telescope”: “False Gold” ha accompagnato l’annuncio del suo album a marzo e le ha permesso di ottenere la copertina di NME Magazine. A febbraio, invece, ha pubblicato “She”, il brano principale dell’album, che ha ottenuto il riconoscimento della serie Global Spin di Grammy.com, il plauso di NME e The Line of Best Fit assicurandosi un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all’età di 14 anni. Riconosciuta come “Scoperta dell’anno” ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell’EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance.
Nel 2024, a marzo, Karin Ann ha fatto il suo debutto al SXSW Conference & Festival in USA ed è stata inserita tra i primi 10 nuovi artisti assolutamente da ascoltare al SXSW.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell’uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l’amore, le relazioni tossiche e le insicurezze. L’artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia.
Inizialmente attratta dall’arte come meccanismo di difesa dall’ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l’ha costretta a ritirarsi dalla scuola d’arte. Ispirata da Grace Vander Waal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=ko-DAwsi83U