La giovane cantautrice Isotta Tom pubblica il nuovo singolo ‘Tutto buio’, che arriva dopo la pubblicazione dei precedenti brani ‘Sola o forse no’, ‘Fiori schiusi’ e ‘Genio’.
Canta e scrive da quando ha 16 anni, suonando le sue canzoni al pianoforte e con la sua rock band. Nel 2019 diventa giudice musicale al music show “All Together Now” registrato negli studi di Cinecittà, reduce dall’esperienza radiofonica e televisiva su RealTime come voce finalista di RdsAcademy 2018.
Produce il suo primo album “Remote Influence” e partecipa al Chinese bridge Competition, competizione
nazionale linguistica ed artistica, in cui Isotta vince il premio artistico con una sua canzone tradotta in
cinese, volando a Pechino a Shanghai. Il cinese non è la sola lingua studiata negli anni universitari a Milano in cui impara inglese, tedesco e francese e si laurea come Esperta Linguistica per le Relazioni Internazionali.
Nel 2021 dopo essersi formata come attrice alla Scuola di Teatro A. Galante Garrone, presenta il suo album
in forma di teatro-danza al femminile, portando sul palco le sue canzoni e il suo modo di raccontarle anche
attraverso il corpo e le luci. Il singolo estivo ‘22 “Pescepalla” con la partecipazione di Faso – bassista di Elio e Le Storie Tese – è entrato e rimasto nella classifica MEI Indipendente per tutta l’estate, mentre l’ultima uscita discografica è “Genio” con Alta Sierra.
Lavora un periodo anche come giornalista cine-televisiva in una emittente emiliana intervistando e
scrivendo di grandi personalità, tra cui il regista Giuseppe Tornatore e l’attivista sopravvissuta Lucy Salani.
Nel 2023 vince una borsa di studio in BSMT (The Bernstein School of Musical Theater) a Bologna dove
perfeziona le performing arts con professionisti nazionali ed internazionali, tra cui Paul Ferrington nel
canto, Sergio Giacomelli e Phillida Crwoley Smith nella danza e Matt Henry nella recitazione.
L’ultima apparizione televisiva è a VivaRai2, in cui ha aperto la puntata di Fiorello cantando il “Tuca Tuca”
tradotto in cinese, omaggiando Raffaella Carrà.
Come nasce il nuovo singolo e cosa rappresenta per te?
Il nuovo singolo è nato con un mormorio dentro la mia testa, che cantava “È tutto buio” e mi provocava ad indagarlo con una canzone. Descrivo una situazione intima tra due persone che si piacciono e si sentono vulnerabili di fronte a quel tacito invito tra le righe della controparte a lasciarsi andare… entrambi sono attenti a non fare il primo passo, eppure entrambi vorrebbero abbandonarsi a quell’emozione forte che rende sì vulnerabili due cuori, ma resta vibrante nella stanza e difficilmente trascurabile.
Qual è l’esperienza artistica che ti ha formato e che ricordate con piacere?
La vita mi forma e mi deforma ogni giorno. Conduco una vita variopinta e aperta all’incontro con il prossimo, poiché ne ho umanamente bisogno… sono gli occhi e le storie quotidiane delle persone che ricordo con maggior piacere. Tuttavia, mi sono voluta formare sotto più punti di vista, poiché la cultura e l’esperienza sul campo sono fondamentali per fare seriamente musica e arte: ho studiato Teatro alla Garrone di Bologna, ho lavorato e avuto esperienze con la televisione (Canale5, RealTime, Rai2), con la radio e recentemente ho vinto una borsa di studio importante presso la BSMT (The Bernstein School of Musical Theatre), che mi ha rafforzato le doti performative nel canto nel ballo e nella recitazione. A proposito di quest’ultima disciplina artistica, a Roma ho partecipato a un masterclass con un regista di cinema e ho ricevuto uno dei complimenti più belli a parer mio: “Isotta sei un’attrice, perché l’attore che recita con te è se stesso e tira fuori le sue emozioni più vere e nascoste”.
Cosa pensate della nuova scena pop italiana?
Il genere pop sembra apparentemente un genere facile, invece è complesso perché cerca di prendere per mano tutti: c’è un grande studio dietro. Superficialmente vien da dire che una canzone pop debba risultare familiare da subito e possiamo essere tutti d’accordo, ma c’è una grande differenza tra: la canzone pop scritta e curata per avere una perfetta sintesi tra melodia e testo, ritmo e significato, che renda familiare a tutti un sentimento e/o un tema, piuttosto che una canzone con un ritmo già sentito, che faccia risultare familiare la traccia solo per vendere prima.
Il pop deve rappresentare un’evoluzione continua della società, non una continua reiterazione degli stessi temi “perché abbiamo bisogno di non pensare”. In sintesi, mi dispiace che manchino i pensieri che costruiscano le generazioni di domani.. essere leggeri non significa perdere di profondità. In compenso, sono contenta ci siano tante voci femminili con caratteri forti nel mercato.
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