Il mood di Nuovi Orizzonti è vario e propone canzoni intime e riflessive come 26 e Dato x scontato e canzoni dissacranti come Amore in playback, remixata e uscita qualche mese fa, e a canzoni cupe come Stallo, che aveva già anticipato il progetto.
Uno dei singoli, Cortocircuito, è già in rotazione radiofonica in Italia e all’estero.
Come è nato il disco Nuovi Orizzonti? Come hai deciso che era il momento di questo disco?
Il progetto nasce in realtà da un singolo (che, a dire il vero, non è nell’EP), al quale volevo rilavorare nuovamente per farlo rendere al 100%; così quando ho incontrato BrutusVox, mi sono trovato bene, è nata una forte intesa ed ho cominciato a maturare l’idea di registrare anche altri brani con lui. Quindi un brano tira l’altro ed ho messo insieme pezzi a cui avevo già lavorato a cose totalmente nuove. In quel momento ho capito che poteva essere il momento giusto per l’EP, una sorta di spartiacque tra passato e futuro.
Come mai il titolo Nuovi Orizzonti?
Il titolo rappresenta il mio modo di vedere il mondo adesso. Questo disco è un percorso, i brani seguono le fasi dei miei ultimi 5 anni. Ecco, posso dire che, prendendo spunto dallo scatto della copertina dell’EP, mi sono detto: “guardo lontano, con sguardo fisso, determinato, verso nuovi orizzonti”. Sicuramente non ho tutte le risposte sul mio futuro, ma le esperienze che ho vissuto, gli anni della pandemia, tutto quanto hanno costruito la mia personalità attuale: so sicuramente cosa non voglio e questo mi spinge a dare il massimo per andare in un’altra direzione.
Mi fai un piccolo riassunto di cosa ci troviamo dentro se parliamo di tematiche?
Beh, su questo forse sono un po’ banale. Il fil rouge di tutte le canzoni è l’amore, ma voglio stupirvi, perchè anche qui c’è una sorta di cambiamento, di evoluzione. In ogni brano ci sono fasi diverse dell’amore: dalla fase in cui tutto è finito, al chiodo scaccia chiodo ma ancora col pensiero fisso al passato, da nuove esperienze ad una nuova scintilla. Quindi credo che in questo ep possa esserci un brano per ognuno.
Tocchi in qualche modo temi sociali?
Si, in amore in playback. Parlo dell’amore ai tempi delle app di dating. Di come sia una distorsione dei meccanismi di relazione ed approccio a cui dovremmo fare appello nella realtà e a come questo influisca sullo sviluppo della persona. Intendo dire: con la tecnologia stiamo “spersonalizzando” tutto. Ormai facciamo praticamente ogni cosa con un’app, riducendo al minimo le interazioni con gli altri esseri umani. E questo secondo me è un problema, genera una società meno coesa e piú individuale. Il “provarci” con una persona nel mondo reale è un modo oer crescere: si impara a puntare sulle proprie forze, si impara dagli errori, ci si relaziona con l’altro, si apprende l’importanza del fallimento. Ecco, le app di incontri bypassano tutto questo, permettendo alle persone “di andare sul sicuro”. E si perde quel brivido del rischio, e della gioia quando il sentimento è corrisposto.
Quali sono le differenze e le uguaglianze rispetto al disco precedente?
La prima grossa differenza è la produzione: il mio primo EP era totalmente autoprodotto, mentre “Nuovi Orizzonti” è prodotto da Brutusvox. Diciamo che con questa collaborazione il sound e l’output finale sono saliti di livello.
La seconda sono io: sono passati due anni, sono maturato ancora un po’ e nel frattempo ho fatto altre esperienze e ho scritto altri pezzi, contenuti nell’EP.
Una cosa in comune c’è: l’autenticità di Incompleto. I miei brani sono veri, genuini, semplici. Puntano a raccontare storie reali, non luoghi ameni, ma vissuti in cui tutti possano immedesimarsi. Vedo la musica come una dose di adrenalina pazzesca o di medicina miracolosa, a seconda del mood dei brani. Ecco spero che i miei pezzi abbiano questo effetto sugli ascoltatori.
Parlami del produttore del progetto. Come lo hai conosciuto?
Brutusvox l’ho conosciuto tramite due miei amici, Aklim e Deertibo, che collaboravano con lui da anni. Con il progetto Incompleto sono sempre stato un po’ un orso solitario, cosi ci ho messo un po’ a convincermi ad andare da lui e provare un pezzo come esperimento. Visti i risultati, abbiamo proseguito con altri brani.
Come hai scelto proprio lui per Nuovi Orizzonti?
Brutusvox ha ascoltato alcuni dei miei pezzi e mi ha “inquadrato”. Ha trovato il modo di far risaltare le mie qualità, spronandomi a dare il 100% e oltre in ogni frangente della produzione. Altra cosa per me fondamentale, è stato l’ascolto: quando gli ho condiviso i brani, di volta in volta ho voluto raccontargli la storia che c’era dietro, che cosa volevo raccontare. Brutusvox ha recepito questi elementi e ha guidato il brano per enfatizzare questi messaggi. È bello quando c’è forte sintonia tra produttore ed artista.
Che genere definiresti il disco?
Lo definirei un disco indie-pop, anche se, come disse il duo comico “Le Coliche”, l’indie è morto. E il disco nuovo di Calcutta è stata la pietra tombale su questa ricchissima e bellissima esperienza, fatta di artisti venuti dal nulla, con un linguaggio nuovo rispetto al pop mainstream, con un sound piú grezzo, con voci tutt’altro che perfette, ma con esperienze e riferimenti su misura per i millenials. Ecco, io mi inquadrerei proprio in quella cornice.
Suonerai dal vivo? Dove possiamo ascoltare Nuovi Orizzonti?
Il mio agente sta valutando una serie di opportunità. Ad ogni modo, credo che partirò da Torino, la mia città e la sua provincia e poi vedremo come va.
Per quanto riguarda l’ascolto in digitale, invece, potete trovare “nuovi orizzonti” su tutte le principali piattaforme. Ne cito giusto qualcuna: Spotify, Apple Music, Deezer, Youtube Music e tante altre!
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