Diciotto donne alla ricerca di sé stesse legate da un unico filo conduttore sono le personagge de “Il rosmarino non capisce l’inverno”, lavoro corale di Matteo Bussola imperniato su una protagonista, Mimmi, che ha fatto della sua vita un’esistenza degna di essere vissuta compiendo scelte scomode e impopolari ma attraendo a sé molte altre figure femminili altrettanto desiderose di un futuro migliore fatto di maggior consapevolezza. Il romanzo è ambientato in una città come tante e in questa dimensione consueta ma non ordinaria si collocano le azioni di Mimmi, capace di seminare ad ampio spettro empatia attraverso buoni consigli e buone parole intrise di reale significato e non semplici passepartout bon ton di mera socializzazione. Le donne del romanzo si raccontano in prima persona o si fanno raccontare da un narratore onnisciente indulgente verso i loro tentativi di crescita nel desiderio di conquista di autonomia maggiore su strade disseminate di sassolini aguzzi; un percorso non sempre lineare che le accomunerà tutte in un evento in cui per molte nodi annosi verranno sciolti riequilibrando situazioni pregresse connotate da precarietà e scelte non felici proprie e altrui. L’autore apre la sua narrazione scusandosi quasi col lettore per aver voluto raccontare al femminile tante storie diverse che a un’occhiata distratta potrebbero essere intraviste come vissute solo di riflesso. Il risultato finale è una narrazione scevra da inutili fronzoli che appesantirebbero una progressione di quadri e immagini così variegati. Con un effetto complessivo gradevole, accattivante e per certi versi rassicurante come i fiori a tinta tenue del rosmarino, pianta sempreverde dal significato antico di buona fortuna, di coraggio e di lealtà che non teme ma sfida con la sua vitalità i rigori invernali continuando a mostrarsi nella sua veste migliore solo a chi ha la reale capacità di coglierne essenza e bellezza.
Non è semplice disimpegnarsi in un romanzo a più voci mantenendo sempre alte coerenza e coesione testuali senza rischiare di cadere nel vicolo cieco della silloge di racconti (cieco perché è altra la progettualità che l’autore ha voluto porre alla base di questo lavoro). Matteo Bussola vi riesce in modo più che accettabile, mantenendo costante l’attenzione del lettore nel prosieguo di questa storia dalle tante sfaccettature narrative in cui i vari piani narrativi si intersecano con fluidità conservando una certa unità scrittoria. Grazie anche a una circolarità che annunciatasi nell’incipit non delude nel finale del libro.
Lucia Guida
Matteo Bussola, Il rosmarino non capisce l’inverno, ISBN 9788806254483, € 16,50