Sin da piccola ho sempre associato le emozioni ai colori.
Il colore che per antonomasia associavo di piú alle emozioni, tipo libertà o leggerezza, era sempre il colore azzurro.
Oggi mi chiedo se le bellezze del posto dove sono nata e cresciuta hanno influito su questa associazione. Come il mare e il cielo. La loro unione, per esempio, cosí vicini l’uno all’altro tanto da confondere la vista e non distinguerne i confini, ha sempre dipinto questa cittá.
Della mia vita vissuta in questo Paradiso ricordo in special modo un giorno di 31 anni fa, il 29 aprile del 1990, quando tutto si dipinse di un unico colore. Azzurro. E quando dico tutto, mi riferisco a tutto, senza nessuna esagerazione. Quel giorno erano azzurri i visi, le maglie, i capelli, le bandiere, le macchine, i balconi, i portoni, le panchine…
I famosi “tre ruote” trasportavano, sulle loro spalle, ammassi di carne ballerini e festeggianti, cantando una canzone che tutti conoscevano e faceva cosí: “Oh mamma mamma mamma , sai perchè innamorato son…”
Quel giorno tutti si amavano. Le strade trafficate, bloccate da migliaia di mezzi e altrettante migliaia di persone, non erano piú un problema. Il maledetto traffico di questa cittá, non era piú un problema…Chi lo avrebbe mai detto.
Non si sentivano bestemmie, nessuna offesa ma solo queste dolci note, ripetute incessantemente, fino a diventare afonici. Il giorno si fece notte, la notte si fece giorno, ed entrambi continuavano ad essere azzurri.
Tutto era azzurro, anche il colore delle lacrime che solcavano i visi dipinti di azzurro. Sì, le lacrime. Perché quel giorno si piangeva anche, ma di allegria, di gioia e soprattutto di passione.
Trent’anni dopo il colore predominante delle mie emozioni é il nero.
Oggi, nere sono le strade, neri i volti, nere le notti ed i giorni, nera la morte e nere le lacrime per le morti.