TEATRO COMUNALE CORSINI Barberino di Mugello
WaltersProduzioni
presenta
Il Barbiere di Siviglia
COMMEDIA MUSICALE POP
Da Beaumarchais
Adattamento e Regia SANDRO QUERCI
EVENTO SPECIALE FUORI ABBONAMENTO
31 Dicembre 2018
Liriche e le Traduzioni di Sandro Querci ed Elena Talenti
Personaggi ed Interpreti
Conte Almaviva SANDRO QUERCI
Rosina GEA ANDREOTTI
Bartolo ROSARIO CAMPISI
Figaro ANDREA BACCI
Marcellina SILVIA QUERCI
Donna Basilia ELENA TALENTI
Susanna ELENA MANCUSO
Organizzazione BARBARA GUALTIERI
SCHEDA ARTISTICA
Uno spettacolo nuovo, inedito nella sua forma e allestimento, pur rimanendo intatti i contenuti della vicenda narrata in prosa da Beaumarchais.
Infatti l’autore francese ci racconta delle vicende del Conte Almaviva in una splendida trilogia: Il barbiere di Siviglia, Le Nozze di Figaro, La madre colpevole; in maniera esilarante.
In questo fresco e nuovo spettacolo si trovano spunti e personaggi anche dai due episodi successivi suddetti, a rendere ancora più curiosa la vicenda dell’amore anelato tra Rosina e Almaviva.
Scenografia tutta in “verticale” fatta di tele colorate e giochi di luce.
I brani più belli della musica internazionale pop latina, sudamericana e spagnola, come ad esempio: Malaguena, Pensami, Por debajo de la mesa, Somos novios, Besame mucho, Bamboleo ed altri.
Mascherate, equivoci, lazzi ubriacanti a rappresentare l’amore in versione romantica e comica, senza tempo, universale.
In questo fresco e nuovo spettacolo si trovano spunti e personaggi anche dai due episodi successivi suddetti, a rendere ancora più accattivante e curiosa la vicenda dell’amore anelato tra Rosina e Almaviva.
Le liriche e le traduzioni sono di Elena Talenti e Sandro Querci, un lavoro certosino, curato nei dettagli, con brani tradotti dallo spagnolo in italiano, misti e spagnoli ma ritradotti nella lingua stessa senza se ne perdesse significato e suono.
Musica dal vivo nei punti strategici e fondamentali a sottolineare ogni virata dello svolgersi della vicenda; con due chitarre classiche e flamenco (Giacomo Ballerini e Pablo Cocci e violino tzigano di Roberto Cianchi).
Operazione, idea, che nasce nel 2000 con uno dei più grandi attori italiani di prosa, Giampiero Becherelli, Maestro di Sandro Querci e che avrebbe dovuto interpretare il possessivo Bartolo. Ma la dipartita di Becherelli fece tramontare il progetto, sino ad un anno fa, anni in cui Walters produzioni decide di riaprire la lavorazione. Querci decide di lavorare sul format a lui tanto caro e che tanta fortuna gli ha portato con “Il cappello di paglia” e “La pulce nell’orecchio”, ne consegue una “commedia musicale pop”. Tuttavia, contrariamente a quanto creduto dai più, la genesi del testo è proprio quella di commedia musicale, quindi non vi è uno snaturare ma un ripristinare l’idea iniziale di Beaumarchais. Infatti l’autore, nel 1772, ne fa una commedia musicale con musiche da lui composte e lo spettacolo ottiene anche consensi, nondimeno egli non era compositore nella sua attività precipua, dunque fu criticato e osteggiato dalla critica e musicisti che non gradivano l’intromissione “nella musica da parte di uno scrittore”; fu quindi accantonata momentaneamente la versione musicale. Versione musicale vieppiù che 44 anni dopo Rossini da leggera o operettistica, farà diventare lirica, e come lui, tanti altri compositori; sia nel testo in questione, sia nei due sequel. Mascherate, equivoci, lazzi ubriacanti a rappresentare l’amore in versione romantica e comica, senza tempo, universale.
Conte Almaviva:
C’è uno stato d’animo in me nel quale mi muovo con passione, furore, abilità ed agilità; ed è quello di ciò che provoca in noi tutti, in me, lo scandire del tempo: malinconie, nostalgie, sorrisi, a volte rimpianti, dubbi, se, ma, però, chissà. Ma il tempo non è che una condizione mentale dovuta ovviamente a ciò che accade a noi, al circostante nella pratica quotidiana, nelle dipartite, nella consunzione, nel mutevole. Ma esiste qualcosa che rende “immortale il tempo” che fa del “finito, infinito”, ed è l’amore; condizione diamantina, eterna.
E nell’eterno io mi muovo, per meglio dire “nel senza tempo”, laddove la vicenda non viene sottolineata da costumi ottocenteschi o un linguaggio dialettico e musicale didascalico, ma dove l’alfa e l’omega vengono stritolati dalla forza delle passioni. Dove c’è passione c’è libertà, dove c’è passione c’è divertimento, dove c’è passione c’è poesia.
Ecco il “mio Barbiere”: esilarante, poetico, passionale, libero! Vicenda universale, circolare che esiste e sempre esisterà, quadro che ho dipinto a tinte forti chiedendo ai miei attori verità assoluta ed adesione totale nei momenti romantici, chiedendo di portarsi i personaggi a casa, chiedendo esaltazione della recitazione sopra le righe nei momenti comici, personalità e non contestualizzazione nella parte cantata ma “io a servizio di voi e della narrazione”.
Io sono così, così è il mio mondo: quì e ora. Il non esistere per esistere come vuoi esistere nella vicenda. Per questo non voglio mezze misure, non desidero attori con “la maschera”, voglio esseri umani che si raccontino e che in scena sappiano odiare e travolgere di passione. Io sono così, io sono qui. Ora.
Sandro Querci.
Lo spettacolo è stato prodotto e realizzato in applicazione del disciplinare tecnico Green Entertainment Act contenuto nel saggio Movie Cluster e green set. Il Gea Green Entertainment Act Felici Editore .
(NOTA : Dal luglio 2012, da quando vide la luce la prima edizione del saggio Movie Cluster e Green Set nell’ Università di Pisa, è passato un secolo, e best practices nel settore cinematografico e teatrale si stanno diffondendo in tutto il mondo: resta perciò difficile da capire perché in Italia non siano considerate un elemento fondamentale, almeno da valutare se non da rendere obbligatorio, quando si danno finanziamenti pubblici alle imprese cinematografiche e a quelle teatrali.
Alcuni studiosi e docenti partendo dall’ Università di Pisa hanno ampliato la ricerca rivolgendola anche al Teatro (elaborato curato dall’ Avv. Barbara Gualtieri), fornendo elementi sempre più dettagliati fino al punto da misurarne il grado di ecocompatibilità: in tal senso è stato elaborato uno specifico atto, un documento che declini un rating utile a imprese di produzione e a Enti Pubblici: è il GEA – Green Entertainment Act, in grado di valutare, sulla base di parametri dei comportamenti adottati, quanto sia rispettato l’ambiente da parte degli operatori dello spettacolo.
Governi e Regioni continuano a proclamarsi “green”, e con tutta onestà dobbiamo dire che, in alcuni casi, non si tratta di meri proclami, ma nel cinema e nel teatro l’ecocompatibilità è su base volontaria, affidata alla sensibilità del singolo produttore, che non riceve stimolo alcuno dalla politica, pur attenta e interessata alla ricaduta di immagine ed economica che deriva dal mondo dello spettacolo. Proprio pensando alla ricaduta e alla consapevolezza della sua importanza, abbiamo ipotizzato un semplice Indice di Ricaduta Economica sul Territorio (Irt), che vorremmo fosse associato al GEA (pur se da esso indipendente), allo scopo di puntare all’optimun che nel nostro caso corrisponderebbe, usando i parametri indicati, ad un GEA con rating AAA e un Irt 10.
La produzione si è ispirata ai concetti di “cluster” e di “urban cluster” applicati al teatro, concetti diventati parte integrante delle teorie sullo sviluppo economico e territoriale a livello internazionale (con il termine inglese “cluster” si definisce “un gruppo di elementi simili che crescono congiuntamente” ed in campo economico si intende “una concentrazione geografica di imprese interconnesse (fornitori specializzati, imprese di servizi etc.) che cooperano e competono al medesimo tempo, riscontrando un inusuale successo competitivo” )