Nitidi é un gruppo musicale multietnico unico nel suo genere perché ogni componente é diverso e rappresenta generi musicali differenti. Lenny è un batterista e cantautore tedesco, amante della musica hip hop e funk. Ilja é nato in Unione Sovietica ma vanta origini Siberiane (nel lontano Lago Baikal) ed è appassionato del flamenco e la bossa nova, Tiziano Tarantino (Naizy) é amante di Soul e Rnb, mentre Gaetano Iorio (Tutua) di Rap e musica classica napoletana.
L’incontro tra di loro genera una musica che vuole parlare di positività, di gioia di vivere, ma anche di libertà di espressione. Il gruppo ha background diversi, essendo originari di luoghi lontani tra loro come la Germania, la Russia e Napoli, e parla della diversità come una caratteristica positiva di ognuno di loro.
Il gruppo è nato da un incontro casuale tra le strade di Bologna dopo il primo lockdown, ma si è subito creata sintonia tra di loro. Hanno trovato un’atmosfera perfetta nel suonare insieme. Non c’è stato bisogno di lavorare troppo per creare le canzoni. Motivi e melodie sono nati in maniera spontanea e armonica, proprio come si è formato il gruppo. In poche settimane hanno scritto il loro primo album e sono andati in studio per registrarlo. Hanno partecipato alle Audition di X Factor 2022 e alla 35^ edizione di Sanremo Rock e Trend. Nel 2022, Ilja e Lenny sono andati via da Bologna, ma il gruppo è rimasto forte. Creano nuove canzoni e riescono a pianificare nuovi concerti e pubblicazioni di singoli. Sono forti, divertenti e unici perché hanno la carica dentro, vogliono farsi conoscere e creare la propria musica.
Inutile dire che due napoletani, un russo e un tedesco non sono i protagonisti di una barzelletta ma di una band che ha creato un genere musicale unico e di ispirazione per le generazioni di oggi e di domani.
Benvenuti, Nitidi! La vostra nuova canzone “Io contro il mondo” ha un mix unico di reggae e rap. Cosa vi ha ispirato a fondere questi due generi?
Nella scelta del genere musicale per “Io contro il mondo”, non poteva mancare un connubio esplosivo: il rap e il reggae. Due generi musicali apparentemente diversi, ma uniti da un filo conduttore comune: la ribellione alle ingiustizie e la ricerca di un mondo migliore.
Il rap, con la sua forza espressiva e la sua capacità di raccontare storie di vita vissuta, si presta perfettamente a dare voce alla frustrazione e alla rabbia di fronte alle ingiustizie sociali. Il reggae, invece, con il suo ritmo contagioso e il suo messaggio di positività e unità, rappresenta un inno alla speranza e al cambiamento.
Fondere questi due generi significa creare un sound unico e potente, in grado di amplificare il messaggio della canzone e di coinvolgere l’ascoltatore a un livello più profondo.
Il brano è una forte dichiarazione contro l’omologazione sociale. Qual è il messaggio principale che sperate di trasmettere ai vostri ascoltatori?
“Io contro il mondo”: un invito a vivere liberi e senza schemi.
Con il nostro brano “Io contro il mondo”, intendiamo lanciare un messaggio forte e chiaro: è tempo di liberarsi dalle catene mentali e sociali che ci imprigionano e di vivere la vita con autenticità e pienezza.
Basta con il vivere per gli altri e per le loro aspettative! È ora di abbracciare la nostra individualità e di esprimerci liberamente, senza paura di giudizio.
No all’omologazione! Il vero splendore risiede nella diversità, nella unicità di ogni individuo. Dobbiamo abbandonare le barriere e i pregiudizi che ci dividono e aprirci all’accoglienza e al confronto.
Il mondo ha bisogno di connessioni, non di divisioni! Dobbiamo abbattere i muri dell’isolamento e costruire ponti di dialogo e comprensione. Solo così potremo creare una società più inclusiva, equa e rispettosa delle differenze.
“Io contro il mondo” è un inno alla libertà di essere sé stessi, senza timori e senza compromessi. È un invito a vivere ogni momento con intensità, assaporando il presente senza la costante preoccupazione del giudizio altrui.
È un invito a rompere le catene dell’isolamento e ad aprirsi all’altro. A riconoscere che la diversità non è una minaccia, ma una ricchezza da custodire e da celebrare.
Parlate di una “rivoluzione gentile”. Cosa intendete esattamente con questo termine?
Il nostro intento non è quello di incitare alla ribellione violenta o alla sovversione. La nostra è una rivoluzione gentile, che parte da noi stessi e si propone di trasformare il mondo attraverso l’amore, l’unione e il rispetto reciproco.
Crediamo che il vero cambiamento nasca dal profondo, da un lavoro interiore che ci porta a mettere in discussione le nostre convinzioni e ad aprirci a nuove prospettive.
Non si tratta di negare le difficoltà o le ingiustizie del mondo, ma di affrontarle con un atteggiamento positivo e propositivo. Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, iniziando da noi stessi.
La canzone esprime anche un forte senso di speranza e resilienza. Come pensate che la musica possa contribuire a un futuro migliore?
La musica, quando nasce da passione e verità, possiede un potere straordinario: quello di migliorare la nostra vita e di donarci sollievo anche nei momenti più bui.
Come un linguaggio universale, attraversa confini e culture, unendo le persone in un’esperienza comune che tocca le corde più profonde dell’animo umano.
Non è necessario essere musicisti professionisti per apprezzare il suo potere benefico. La musica è alla portata di tutti, sia di chi la crea che di chi la ascolta.
Nelle giornate più tristi, una melodia commovente può consolarci e darci conforto, trasportandoci in un’altra dimensione e allontanandoci per un attimo dalle preoccupazioni quotidiane.
Nei momenti di gioia, invece, la musica può amplificare la nostra felicità, rendendo le esperienze ancora più intense e memorabili.
Ma la musica non è solo intrattenimento. Essa può essere un potente strumento di cambiamento. Può ispirare, motivare e aiutare a superare le difficoltà.
Quali sono i piani futuri per i Nitidi?
Fare uscire tanta musica e cercare di trovare più date possibili in modo da poter stare insieme e riuscire ad esprimerci al massimo.