Per i Godzillasexbike, il 2024 è un anno di rinascita musicale e di celebrazioni, segnato dal lancio del singolo “Wishes (The Birthday Song)” che anticipa l’uscita dell’atteso album Right/Wrong/Place/Time. Il brano rappresenta una finestra sui desideri, le aspirazioni e le sfide che la band ha affrontato sin dal suo debutto, trasformando esperienze personali e globali in una melodia che mescola influenze di grunge e alternative rock anni ’90. La band, nata proponendo cover nei locali e subito segnata dall’impatto della pandemia, ha saputo fare della difficoltà un motore per la propria evoluzione artistica.
“Wishes” non è solo un omaggio alla musica che i membri ascoltavano da giovani, ma un simbolo delle speranze universali di una generazione che cerca risposte. L’album, in arrivo il 1° novembre, promette di portare queste emozioni ancora più in profondità, arricchendosi della collaborazione con la European Recording Orchestra di Sofia per regalare al pubblico un sound orchestrale che esprime il percorso e l’impegno di una band che non vede l’ora di mostrare il proprio potenziale.
Quali sfide avete affrontato quando avete iniziato la vostra carriera musicale?
Abbiamo iniziato a scrivere musica nel 2019, dopo aver girato locali per qualche anno proponendo cover, e abbiamo pubblicato il nostro primo EP, Barely See the Sun, a novembre di quell’anno. Subito dopo, appena eravamo pronti per iniziare a suonare live, la pandemia si è abbattuta sul mondo, con la conseguente chiusura dei locali e uno stop globale alle attività di musica dal vivo. La prima sfida è stata sicuramente provare a portare in giro un progetto musicale in degli anni dove suonare in giro era impossibile.
C’è stato un momento difficile che avete superato e che ha contribuito a plasmare la vostra determinazione?
Assolutamente. Questi anni sono stati difficili per tutti, pieni di imprevisti e cambiamenti. Non solo per le chiare vicende globali, ma nella sfera personale tutti noi ci siamo trovati a dover affrontare delle sfide. Traslochi, relazioni finite, cambi di lavoro, lauree – i “grandi cambiamenti” che segnano la vita, soprattutto quando sei nel pieno dei tuoi 20 anni.
Convincersi a investire tempo, fatica e denaro in un “hobby” come la musica non è mai scontato, ma avevamo un obiettivo chiaro in mente, registrare un disco, e quello è bastato a darci la forza di superare tutto.
Quali artisti o eventi hanno avuto un impatto significativo sui vostri primi lavori?
Ognuno di noi ha studiato musica, ognuno seguendo un percorso diverso. Qualcuno arriva dal mondo della musica classica, altri hanno studiato musica moderna, altri ancora si sono specializzati nella musica da cinema e orchestrale. Ogni volta che scriviamo, fin dal primo giorno, ognuno porta le sue influenze, e il gioco poi è amalgamarle e tirare fuori qualcosa di organico, ma in cui ognuno di noi si sente rappresentato.
Quali sono state le principali influenze musicali o sonore per questo singolo?
Per Wishes ci siamo ispirati al rock che sentivamo in radio e su MTV quando eravamo più piccoli, un misto di grunge e alternative rock che arrivava dall’America e dal Regno Unito. REM, Pearl Jam, un po’ di Soundgarden e di primi Radiohead. L’idea era di creare un pezzo diretto e più “semplice”, che potesse arrivare facilmente alle orecchie di tutti senza dover decifrare equazioni musicali.
Come avete scelto il titolo del singolo e quale significato ha per voi?
Nella canzone si parla di diversi desideri: il desiderio di rivedere una persona amata, quello di potersi smuovere dalla situazione in cui la vita ti ha portato, e i normali desideri che si esprimono soffiando le candeline sulla torta del compleanno.
Sicuramente c’entrano i tempi in cui è stata scritta la canzone, ma è anche una caratteristica della nostra generazione: tutti noi aneliamo a qualcosa di diverso, nonostante spesso non abbiamo nulla di cui lamentarci, come se bastasse una piccola soddisfazione per risolvere tutti i problemi.
Nonostante in fase di scrittura abbiamo sempre chiamato questo pezzo “The Birthday Song”, Wishes pone l’accento sul concetto più importante, quindi non ci abbiamo pensato due volte a chiamarla così.
Potete condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dal vostro prossimo lavoro?
Wishes è il primo singolo del nostro album di debutto, Right/Wrong/Place/Time, che uscirà il 1 novembre. È un progetto a cui teniamo molto e per cui abbiamo sudato e combattuto per più di un anno. Dentro ci sono tante cose, è un vero e proprio diario di questi anni folli.
Una delle cose sicuramente più interessanti di Right/Wrong/Place/Time è che abbiamo avuto la fortuna di collaborare con una vera orchestra, la European Recording Orchestra di Sofia, Bulgaria.
Onestamente, non vediamo l’ora di far sentire al mondo quello che siamo capaci di fare.