Dieci attrici incarnano Amleto di Shakespeare: Francesca Ciocchetti, Galatea Ranzi, Ludovica Modugno, Debora Zuin, Federica Sandrini, Elena Aimone, Serena Mattace Raso, Caterina Gramaglia, Tullia Daniele, Diletta Acquaviva sono le straordinarie attrici dirette da Sarah Biacchi, attrice soprano e regista, dal 16 al 28 ottobre in HAMLETAS, un Amleto di Shakespeare tutto al femminile del classico shakespeariano, con un cast di altissimo livell.
Lo spettacolo si svolge nel minuscolo spazio del foyer della seconda galleria del Teatro Eliseo, ormai detto Eliseo Off, che sfrutta al meglio l’atmosfera intima e il gioco di specchi della scenografia, per restituire al pubblico il capolavoro del bardo, con un nuovo allestimento di sublime bellezza. Una sorta di sfida alle regole elementari del teatro e dei suoi classici, che finisce per essere una conferma della grandezza dei «testi sacri». Non semplicemente per rendere omaggio a Shakespeare, ma per trovare un linguaggio che comunichi con qualsiasi pubblico, in qualsiasi situazione.
“E’ un’idea che io definisco rivoluzionaria – dichiara Sarah Biacchi – perché per la prima volta in Italia viene proposto un testo di Shakespeare interamente interpretato da sole attrici donne di grande e riconosciuto talento, che interpretano indifferentemente i ruoli maschili e femminili. Ora siamo nel 2018, e siamo pronte a ribaltare la logica che governava i palcoscenici sino al 1670. Le donne oggi sono pronte a sostenere i ruoli maschili con classe, padronanza e senza stravolgere nulla. Basta il talento, la cosa che spesso viene accantonata”.
Il Teatro Eliseo, nell’ambito del Prologo di Stagione, ha deciso di produrre Hamletas come gesto di amore verso il teatro, le attrici, e l’uguaglianza di genere.
Una lettura registica “animica” dove il genere diventa importante per scorrere dentro le vene di una storia con un disegno predestinato. “Essere pronti è tutto, dice Amleto. Rispondiamo alla chiamata come artiste, come creatrici, come donne. Siamo pronte, nel 2018, ad accettare la sfida” afferma la regista Sarah Biacchi, che racconta la lotta fra l’essere e il non essere che ogni essere umano deve affrontare, senza domandarsi se sia uomo o donna: semplicemente spirito.
Come ammodernare un classico senza distruggerlo. Senza farsi schiacciare, senza soccombere sotto il peso di parole declamate migliaia e migliaia di volte. Uno spettacolo scorrevole e accattivante. Applausi indiscussi per tutte le attrici in scena e per la regia, che regalono una vera e propria perla di spettacolo. Da non perdere.