Federica Vecchione, con il teatro entro nel vivo delle storie

Federica Vecchione
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Federica Vecchione è una giovane attrice che si muove con disinvoltura tra palcoscenici e set cinematografici. La sua formazione teatrale le ha donato una grande padronanza della recitazione, mentre la sua naturalezza davanti alla macchina da presa l’ha resa una protagonista perfetta per il grande schermo.

In questa intervista, ripercorreremo il suo viaggio artistico.

Ciao Federica e benvenuta! Ci racconti un po’ di te e di come è nata la tua passione per la recitazione?

Sono un’adolescente napoletana con un sogno nel cassetto sin da quando era bambina e che con determinazione, costanza e impegno cerca di realizzarlo. A tal fine, frequento il corso di recitazione cinematografica Pm5Lab di Giuseppe Mastrocinque, che attualmente è mio insegnante ed agente, dove approfondisco materie come psicodrammaturgia, regia, dizione, storia del cinema, movimento scenico e tanto altro. I corsi di recitazione sono parte integrante della mia quotidianità sin da quando ero una bambina, infatti all’età di cinque anni ho frequentato lezioni di teatro per superare la timidezza e per alimentare la mia creatività. Sin da quel momento non mi sono mai fermata, e so che è la mia passione perché non potrei mai fare a meno di distaccarmi dalla normale quotidianità e calarmi in storie immaginarie e appassionanti.

Oltre alla recitazione, hai altri talenti artistici? Suoni uno strumento, canti o hai altre passioni creative?

Amo l’arte in tutte le sue forme, infatti ho studiato per diversi anni anche canto, danza classica, moderna e tip tap in un’accademia di musical. Inoltre amo leggere e scrivere, talvolta dipingere e disegnare. Lo strumento del mio cuore, che suono sin da quando ero piccola, è il pianoforte. Quando suono mi sento libera e spensierata, e a volte durante lo studio dei personaggi cerco di toccare delle corde inesplorate grazie al potere evocativo della musica.

Recentemente hai partecipato al film “Il mio regno per una farfalla”. Com’è stata l’esperienza di recitare in un film nazionale? C’è un aneddoto particolare che vuoi condividere con noi?

Recitare nel film “Il mio regno per una Farfalla” è stata un’esperienza stupenda, soprattutto perché il mio era un personaggio fuori dal comune e molto particolare e magico. Ho interpretato, assieme al giovanissimo Antonio Annina, la coscienza di Sasà e molte delle battute erano frasi di Shakespeare. Il film è interamente girato ad Ischia e abbiamo avuto modo di legare con cast e troupe come una vera squadra, godendoci le giornate di sole e dopo il set andando a cena e cantando insieme canzoni storiche napoletane.

Federica Vecchione

Federica Vecchione

Tra teatro e cinema, qual è il mezzo espressivo che ti affascina di più e perché?

Il teatro e il cinema, seppur molto diversi, sono entrambi i mezzi espressivi per me più efficaci. Il teatro permette la catarsi e il contatto diretto con il pubblico, uno scambio di energia immediata con l’attore che ha una sola chance per rendere al meglio. Forse il cinema si presta un po’ di più ad essere veicolo di messaggi sociali perché può essere distribuito e visto da un numero maggiore di persone, basti pensare al meraviglioso film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”. Amo sia il teatro che il cinema perché, a parer mio, permettono allo spettatore di entrare nel vivo di storie di cui forse hanno letto o sentito parlare superficialmente, e di immedesimarsi nei personaggi. Al mondo servirebbe un po’ più di empatia, sensibilizzazione e consapevolezza e spero che l’arte e la bellezza e la cultura possano raggiungere e ammaliare chiunque.

Cosa ti ha segnato di più nel teatro? Sappiamo che di recente hai avuto un impegno importante legato ad una figura emblematica campana…

Nello spettacolo teatrale “Nel Campo delle Viole”, scritto e diretto da Diego Sommaripa, ho interpretato il ruolo di Simonetta Lamberti: una bambina di undici anni, figlia di un magistrato, uccisa ingiustamente a Cava de’ Tirreni il 29 Maggio del 1982. Il momento che mi ha segnata di più è stato quello del monologo in cui raccontavo la sua tragica fine, e l’aspetto del teatro più travolgente è secondo me il contatto diretto con il pubblico. Sola al centro del palco, con i riflettori puntati su di me, mi sono sentita come in un’altra dimensione, finalmente a dare voce a chi voce non ha. Osservavo gli occhi lucidi e il coinvolgimento degli spettatori, mi piace pensare che grazie alla catarsi siano tornati a casa con tante domande e con una consapevolezza e sensibilità diversa.

Com’è conciliare la tua carriera di attrice emergente con gli studi? C’è qualche segreto per riuscire a gestire entrambi gli impegni?

Parallelamente ai corsi di recitazione e agli impegni di teatro o set, sto per concludere gli studi classici, a cui devo molto perché mi hanno permesso non solo di avere delle basi solide e un bagaglio culturale ampio, ma anche di conoscere il teatro sin dalle origini e di ammirare delle tragedie in un vero teatro greco a Siracusa. Tendo quindi a mettere a frutto tutto ciò che studio per trarne ispirazione, rendendo l’apprendimento un’opportunità per arricchirmi e approfondire aspetti della mia passione. Solitamente, quando ho già in programma degli impegni, cerco di anticiparmi i compiti e di fare tanti schemi. Per fortuna, dopo tanti anni di teatro, ho come armi fedeli un’ottima memoria e una buona capacità di improvvisazione in caso di interrogazione a sorpresa!

Quali sono i tuoi attori o le tue attrici preferite? C’è qualcuno che ti ispira particolarmente e a cui vorresti assomigliare?

Le mie attrici preferite sono Emma Stone e Zendaya, le considero un modello per la loro incredibile poliedricità e versatilità. Per quanto riguarda la scena italiana, gli attori a cui mi ispiro maggiormente in questo periodo sono Elio Germano e Toni Servillo per la loro capacità di trasformarsi e interpretare al meglio personaggi sempre diversi e complessi.

C’è un ruolo che sogni di interpretare un giorno? Un personaggio che ti senti particolarmente affine o che vorresti sfidare?

Sogno di avere l’opportunità di interpretare personaggi e provare generi sempre diversi in futuro, attualmente mi piacerebbe sfidare un ruolo dinamico in un film d’avventura o horror. Allo stesso tempo adorerei una storia romantica e in costume, come la serie tv “Bridgerton”. E dato che ho studiato Acting in English e sto conseguendo certificazioni in inglese, perché no, sarebbe un vero sogno interpretare un personaggio in un progetto internazionale.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Hai già in cantiere nuovi film o spettacoli teatrali?

Probabilmente presto tornerò a teatro con il regista Diego Sommaripa, che ha diretto lo spettacolo “Nel Campo delle Viole” andato in scena lo scorso 15 Giugno, e incrocio le dita per altri provini!

Che consiglio daresti ai ragazzi e alle ragazze che, come te giovanissimi, sognano di intraprendere la carriera di attore?

Ai giovani sognatori che, come me, sognano di intraprendere la carriera di attore consiglio di saper cogliere le occasioni con concentrazione e impegno, senza però abbattersi per un “No”. Anzi, al contrario, bisogna andare avanti con determinazione e pazienza ed è importante essere sicuri di sé. Per me, inoltre, la formazione va al primo posto quindi bisogna cercare una buona accademia di recitazione dove poter studiare e affinare il proprio talento, approfondire diverse tecniche per poi trovare quella adatta a sé. Un ultimo consiglio è quello di cercare di studiare da autodidatti divorando film su film e andando a teatro, leggendo libri e partecipando a eventi o festival.

Dove possiamo seguirti per rimanere aggiornati sui tuoi lavori e per conoscerti meglio? Hai profili social o un sito web?

Credo che i social, se usati con intelligenza e responsabilità, siano un mezzo di comunicazione istantaneo e potentissimo, infatti amo raccontare di me e delle mie giornate sul mio profilo instagram fedevecchione_ e su Tiktok federicavecchione_. Il mio sito web, invece, è ancora in costruzione!

- 10/07/2024

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