FERDINANDO
di ANNIBALE RUCCELLO
Teatro della Cometa
dal 16 al 21 aprile 2019
con Donna Clotilde (Gea Martire) – Gesualda (Chiara Baffi) – Don Catellino (Fulvio Cauteruccio) – Ferdinando (Francesco Roccasecca)
Regia Nadia Baldi
“Un fiore di carta”, lo definiva Isa Danieli, grande interprete e musa ispiratrice del testo ruccelliano.
FERDINANDO è considerato il capolavoro di Annibale Ruccello, un autore avanti di decenni rispetto al suo tempo. La pièce, andata in scena la prima volta il 28 febbraio 1986, al Teatro Verdi di San Severo, vinse due premi IDI, nel 1985 come testo teatrale e nel 1986 come migliore messinscena. Dopo oltre trentatré anni conserva intatta la sua forza critica, la denuncia spietata, la lucidità di analisi dell’anima e delle sue perversioni, e delle dinamiche relazionali tra gli esseri umani e la Storia, anche alla luce delle loro piccole vicende e grandi miserie personali. Lo studio profondo dei rapporti di forza e delle debolezze di ognuno, che si sviluppa in un intreccio straordinario, perfetto in ogni sua minima parte, rendono il FERDINANDO di Ruccello avanguardia e tradizione, drammaturgia contemporanea e opera classica.
Un testo che viene riletto e onorato dall’ottima regia di Nadia Baldi e dalla splendida interpretazione di quattro meravigliosi attori, Gea Martire (Donna Clotilde), Chiara Baffi (Gesualda), Fulvio Cauteruccio (Don Catellino) e Francesco Roccasecca (Ferdinando), e che, dopo il grande successo dello scorso anno al Teatro Eliseo, torna a Roma al Teatro della Cometa dal 16 al 21 aprile.
Una impeccabile Gea Martire interpreta magistralmente Donna Clotilde, una baronessa borbonica che rifiuta l’avanzare della cultura piccolo borghese affermatasi con l’unificazione d’Italia e si è confinata nella sua villa vesuviana in segno di dissenso e disprezzo per la lingua degli invasori piemontesi, “lengua straniera… barbara, senza sapore, senza storia… e senza Dio!” Siamo nel 1870, l’anno della breccia di Porta Pia. Donna Clotilde non esce più di casa, si è imposta ogni forma di malattia immaginaria e dal letto tiranneggia le uniche due persone con le quali continua ad avere rapporti: la sua infermiera/cameriera, la cugina povera Gesualda, che in questo gioco tiranno/carnefice svolge il ruolo ambiguo di vittima e al tempo stesso carceriera della sua tiranna, e Don Catellino, il suo consigliere spirituale e parroco del paese. I farmaci, le cure termali, i sotterfugi, i bisticci e gli inganni scandiscono il tempo e l’attesa dei colloqui con il prete, coinvolto in intrallazzi politici e soprattutto erotici di ogni genere. Don Catellino, come Gesualda, sta al gioco di Donna Clotilde, si lascia tormentare, sopporta staffilate verbali di rara ferocia, perché ha i suoi piani e i suoi interessi.
L’arrivo imprevisto di Ferdinando, giovane e bellissimo nipote di Donna Clotilde, farà esplodere le contraddizioni di un intreccio di relazioni inconfessabili e disseppellire terribili verità. Il giovane conquista i cuori, e i corpi, di Donna Clotilde, Gesualda e persino di Don Catellino, esasperando i conflitti oltre ogni limite, fino a mostrare con chiarezza quali oscuri desideri si celino dietro una sottile parvenza di nobiltà.
FERDINANDO è un’opera che schiude inesorabilmente le porte degli abissi più insondabili della mente umana e delle anime delle donne finalmente libere dai freni inibitori e culturali, di un prete che vede nel peccato la forma più alta di piacere, e di un ragazzo apparentemente “angelico”. Ognuno disvela geniali strategie per conseguire i suoi obiettivi, ognuno ha il suo inferno e il suo paradiso interiori.
FERDINANDO è molto più di un dramma storico. La storia degli anni immediatamente seguenti l’annessione del Regno di Napoli al regno sabaudo è l’intelaiatura che regge la deflagrazione delle dinamiche relazionali tra tre personalità morbose, impegnate in un conflitto fatto di sopraffazioni, ricatti e intrallazzi, quando tra loro esplode l’amore inatteso rappresentato da un giovanotto sensuale come il serpente dell’Eden. L’illuminazione di Ruccello, al tempo dell’isolamento tecnologico e del mutamento dei rapporti tra persone sempre più chiuse nel loro schermo luminoso, è più che mai attuale. Scrive, infatti, la regista Nadia Baldi: “Chi non capisce la trasformazione di Donna Clotilde da “malata immaginaria misantropa e reazionaria”, in donna innamorata e gelosa? Chi in fondo non giustifica la reazione di Gesualda, i suoi ricatti e le sue vendette? E non appare quasi un gesto di coraggio quello di Don Catellino che per amore rinuncia persino all’ipocrisia e arriva a dichiarare apertamente la sua bisessualità? E chi è davvero Ferdinando, colui che porta “’o nomme ‘e nu re”?
Potrete scoprirlo al Teatro della Cometa di Roma dal 16 al 21 aprile e vi consiglio davvero di non perdere questo straordinario capolavoro teatrale.
Durata: 2 ore e 15’ – due atti
Teatro della Cometa 16 – 21 aprile
FERDINANDO di Annibale Ruccello
con Donna Clotilde (Gea Martire) – Gesualda (Chiara Baffi) – Don Catellino (Fulvio Cauteruccio) – Ferdinando (Francesco Roccasecca)
Regia Nadia Baldi – Costumi Carlo Poggioli – Scenografia Luigi Ferrigno – consulenza musicale Marco Betta – aiuto regia Rossella Pugliese – organizzazione Sabrina Codato – Progetto luci Nadia Baldi – Foto in videoproiezione Davide Scognamiglio
Teatro della Cometa – Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
Orario prenotazioni, vendita biglietti e info per apericena: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 – Telefono: 06.6784380
Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.
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