Incontriamo Enrico Catalano che ci presenta la sua silloge
Ci parli di lei autore: Come autore di poesie sono prevalentemente istintivo, accolgo l’ispirazione quando arriva e sento l’esigenza di tradurre in parole il suo vento misterioso. Non seguo regole metriche precise, pur amando la musicalità dei versi. Cerco le parole che più si avvicinano alle sensazioni e alle intuizioni che percepisco nel contatto con il mondo.
Qual è il suo rapporto con la scrittura? Per me la scrittura è sempre stata una compagna essenziale, fin da bambino. Ho scritto in tante forme: poesie, diari, aforismi, racconti. Rappresenta un modo per dare forma e senso ai vissuti, per esprimere aspetti profondi di me stesso e per trasformare ciò che vivo. Perciò per me la scrittura ha anche un valore terapeutico ed evolutivo.
Le sue poesie sono introspettive o di estroversione? Le mie poesie sono principalmente introspettive, espressione di vissuti, percezioni e intuizioni.
I suoi poeti o poetesse di riferimento o preferite? Tra i tanti riferimenti fondamentali per il mio percorso umano e poetico cito i principali: Chandra Livia Candiani, Walt Whitman, Khalil Gibran, Fernando Pessoa, Hermann Hesse, Giuseppe Ungaretti, Giacomo Leopardi, Alda Merini…
Quanto la lettura è importante per la scrittura e perché? La lettura è fondamentale per la scrittura, in tutti i generi e specialmente nella poesia. Perché ti permette di entrare nel vasto universo della poesia, di sentire risuonare in te le voci dei grandi poeti dai quali trarre ispirazione, di radicare nell’anima lo sguardo poetico sul mondo e di abitarlo in modo sempre più coerente.
A cosa sta lavorando? Sto lavorando alla sistemazione e rifinitura della prossima silloge, proseguimento cronologico ed esistenziale delle tematiche presenti in “Farfalla di luce”.
