Elena Bresciani: “Al di là del mezzosoprano, sono una sognatrice visionaria che realizza intuizioni”

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Cantante lirica di fama internazionale, si è esibita come solista in Europa e Stati Uniti: dal Vaticano alla Carnegie Hall di New York, dal Principato di Monaco, Londra, Oxford, Cambridge al Teatro Filarmonico di Verona. Esperta di voci femminili che segue in tutta Italia, è considerata uno dei migliori preparatori vocali italiani nella lirica, nel pop, nel jazz e nel musical.

Chi è Elena Bresciani fuori dalle scene?

Mamma (mio figlio è il primo dei miei pensieri), moglie, figlia, solo dopo… musicista. Mi piace il silenzio, la conversazione con mio marito, le buone letture, la compagnia di amicizie scelte che gratifichino l’ intelletto, in primis sempre la mia famiglia, la natura, il cappuccino di mandorla con mio padre la mattina presto, una passeggiata in centro, l’interior design, i viaggi, le follie con mia mamma (per esempio, spostare tutti i mobili dello studio per cambiarne la disposizione in un unico giorno e ritrovarmi stanca e felice), pregare e meditare, soprattutto inventare, immaginare, sono sempre un vulcano di idee, la mia vita senza arte e musica è impensabile, tutto si intreccia.

A che punto siamo, a tuo avviso, nella diffusione del canto in Italia?

Penso che in Italia il Canto sia una disciplina amata e seguita, forse enfatizzata troppo da alcune trasmissioni televisive che, se da un lato mantengono il canto un evergreen, dall’altro lo snaturano della sua parte più intima, introspettiva a favore della platea a tutti i costi.

Ci sono degli artisti per te fonte di continua o nuova ispirazione? 

Tanti e nei generi più disparati; in questo momento: Fabrizio De André. Tutto il 2024, con i giovani allievi di pop che seguo, sarà caratterizzato dal progetto De André, ovvero, dei concerti con arrangiamenti dal vivo in acustico; mi confronto con gli scritti che questo genio ha lasciato, non parlo solo delle canzoni, ma anche delle sue chiose e annotazioni.

È vero che non si finisce mai di imparare?

Sono troppo curiosa per smettere di studiare.

C’è ancora un sogno nel cassetto?

Certo: una direzione artistica ed un luogo antico, magico, ispirazionale dove creare eventi, workshop, classi, forse un castello o una dimora storica; un luogo senza tempo nella mia mente c’è già … il mio studio è magnifico, ma è troppo moderno; immagino ed arredo da tempo – nella mia mente – questo luogo per accogliere persone e arte.

Questa risposta dice esattamente chi è Elena, al di là del mezzosoprano: una sognatrice visionaria che realizza intuizioni.

 

Ph. Credits Daniel Passarelli

- 22/12/2023

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