Domenico Quaceci porterà il suo Ascendant il 13 ottobre prossimo al Piano City di Napoli. Appuntamento, quindi, per il compositore e pianista siciliano alle ore 17.30 presso Domus Ars-Il cabto di Virgilio (Via Santa Chiara, 10), all’interno della sezione Incontri con l’Autore della celebre manifestazione pianistica partenopea. Ascendant è il secondo album di questo giovane e prolifico autore: un viaggio lungo l’eredità, le suggestioni e le emozioni di questo artista nelle onde della musica, dal classico al minimalismo, con spunti di jazz e di ambient. Alla ricerca di quella pace interiore e di quel tempo rubato che solo la musica sa restituirti, fra le pieghe di una giovinezza che cerca la bellezza e la trova in uno sguardo profondo al passato e nell’energia di un passo deciso verso il futuro. Che è quanto fa chi si avventura nel coraggioso viaggio della composizione.
In questo nuovo lavoro, Domenico Quaceci ha unito in modo originale la musica neoclassica a quella minimalista. Il risultato di questa commistione è un sound che sa trasportare pensieri ed emozioni regalando al pianoforte tutta la magia di cui questo strumento sa essere capace.
Prodotto da Denis Marino per l’etichetta discografica Musica Lavica Records, l’album è composto da 13 tracce, ognuna con una propria identità, unica e pregna della sua delicata seduttività. Si spazia da brani briosi come Fairy Tale, alla tenera Fiore di primavera, dalla tumultuosa Primo viaggio alla contemplativa Wabi-sabi. Il compositore vuole invitarci a rivolgere il nostro sguardo verso tutto ciò che accade ogni giorno attorno a noi, per accorgerci soprattutto di quelle piccole cose che molto spesso “perdiamo” ma che sono in realtà meravigliose. Dobbiamo solo riporre verso loro la giusta attenzione, rivolgendo a noi stessi la giusta domanda.
Uno stile appassionato permea tutto l’album pensato per raggiungere, al di là di questo tempo frenetico, le anime di coloro che ascolteranno.
All’interno di questo lavoro discografico sono presenti anche due collaborazioni speciali che contribuiscono ad arricchirlo ulteriormente in termini di spessore artistico: la prima con Lina Gervasi, virtuosa del theremin, strumento elettromagnetico e primo sintetizzatore della storia, la seconda con il francese Eliott Tordo all’erhu, strumento cinese ad arco. Altro valore aggiunto è il quintetto d’archi diretto dal M° Denis Marino che accompagna il pianoforte solista di Quaceci tra i vari brani.
Questo secondo lavoro del pianista e compositore siciliano è un’opera più matura e consapevole. La sua ricercatezza compositiva gli permette di coniugare la completezza tecnica dei brani con la facilità d’ascolto. Nella costante sfida con sé stesso, Domenico Quaceci punta a far leva su una melodia ricca di tante piccole sfumature che offrono all’ascoltatore una possibilità sempre nuova di lettura, che diventa uno strumento attraverso il quale riuscire a liberare corpo e mente, cedendo spazio a una pace purificatrice.
Ogni brano è un racconto, un focus su qualcosa di particolare su cui puntare la nostra attenzione, come la gentilezza nel brano Rugiada, come il romanticismo nostalgico in After sunset, Ukiyo-e e, tutti insieme, questi racconti formano la narrazione finale che è l’album.
In Ascendant la maggior parte dei brani hanno in comune la nostalgia. Questa nostalgia è collegata ad un momento di transizione che ci porta a ripensare a qualcosa che fu e che non può più essere, producendo sentimenti che si avvicinano alla malinconia, accostata ad una percezione di conforto e di appagamento nei confronti di quello che si è vissuto, permettendoci di guardare al futuro con attesa sognante e nuovi occhi. Il momento in cui un Astro passa dall’emisfero australe a quello boreale: da qui il titolo.
Cresciuto nel magico mix di tanta musica classica e molto rock, fra la grande sinfonica e i Queen, la carriera di Domenico prende decisamente una piega proprio nelle prime avventure alla tastiera del pianoforte: melodie prima strimpellate ad orecchio, poi le prime lezioni di pianoforte. La prima giovinezza è anche l’epoca dell’incontro con la chitarra, il primo gruppo musicale, i Caleido (ancora attivo). È con questo nuovo imprinting che Domenico scopre la grande classica contemporanea per pianoforte: Allevi, Einaudi, Cacciapaglia, Yann Tiersen. E il ritorno agli studi più accademici: il Conservatorio (Istituto musicale V. Bellini di Catania), innanzi tutto, l’adorato Beethoven, non a caso l’autore per eccellenza riletto e reinterpretato anche da tanto rock.
Fra gli studi al Conservatorio e quelli in Scienze Biologiche, Domenico non ha mai smesso di scrivere musica: prima appunti sparsi, poi brani più strutturati, ora le 10 tracce che, grazie all’incontro con Denis Marino, produttore musicale e proprietario dell’etichetta Musica Lavica Records, si sono trasformate in album. I primi singoli risalgono al 2020. Da queste prime cellule è nato Like an Ocean nel 2021. Di recente Domenico ha conseguito il Diploma di II livello in pianoforte: perché lo studio è sempre un percorso prezioso da cui partire.