La scrittrice mi ha contattato tramite il blog e spedito il suo romanzo Amata tela che ho letto in pochissimo tempo. Prima di parlarne però, conosciamo un po’ meglio l’autrice.
CHI E’ GIULIA MADONNA
E’ un architetto pescarese e docente di corsi regionali di formazione professionale per “arredatori d’interni”. Nel 2011 inizia il suo percorso da scrittrice con la pubblicazione del romanzo La stanza vuota (nella foto a destra) che è risultato vincitore di numerosi premi letterari.
Fra l’altro, con un capitolo del libro, si è aggiudicata il concorso di Scrittura per la stesura di un romanzo collettivo, organizzato da 24letture, la pagina letteraria del Sole 24 Ore su Twitter. Amata telaè il suo secondo romanzo.
DI COSA PARLA Amata tela
I protagonisti sono Eugenio e Francesca, due giovani che si incontrano e subito si accorgono di non poter fare a meno l’uno dell’altra. Lui è uno squattrinato pittore di talento, lei studia per diventare architetto. All’inizio tutto procede bene ma i due sono troppo simili, o forse troppo diversi, per continuare un percorso già tracciato e così presto arrivano i tormenti e gli interrogativi. Fughe e dolci ritorni, litigi e riappacificazioni, fino al totale distacco. Ognuno di loro prenderà la propria strada, realizzandosi nella professione: Eugenio riuscirà ad imporsi come uno dei pittori più noti e geniali, lei come architetto di fama internazionale. Ma… c’è sempre in agguato un ma nella vita. E senza svelare di più, vi dico che questo ma coincide con un dipinto dal quale Eugenio non si è mai separato e dove vi è ritratta Francesca, la donna mai dimenticata.
COSA NE PENSO
Diciamo subito che pur descrivendo una vicenda d’amore, in Amata telanon c’è niente di melenso, di scontato. Soltanto sentimenti allo stato puro che coinvolgono completamente, costringendo il lettore ad immedesimarsi nei protagonisti ed a seguirli, pagina dopo pagina, quasi a voler conoscere in anticipo il finale di questo intreccio sentimentale.
Detto questo, aggiungo che inizialmente la figura di Eugenio può vagamente ricordare Derain, Soutine, Modigliani, insomma i cosiddetti artisti maledetti che popolavano il quartiere Montparnasse di Parigi all’inizio dello scorso secolo. Passioni portate all’estremo, sofferenze, tempeste di desideri, tumulti interiori, vite spericolate a servizio del loro genio.
L’autrice è stata infatti brava a far emergere in Amata tela anche tutto questo con mano delicata e realista, ma senza mai esagerare, ne’ allontanandosi troppo dalla vicenda d’amore, vero succo del libro, e che appare fin da subito appesa ad un filo.
Un filo sottilissimo e fragile che divide i mondi nei quali vivono Eugenio e Francesca, ma che alla fine dimostra quanto invece siano vicine queste realtà. Perché fra ragione e sentimento, a volte, la distanza è minima…
Dianora Tinti
Recensione di Alessandra Peluso
L’arte, forma espressionistica dell’amore, sublime quando raggiunge il culmine. Questo si manifesta come una deflagrazione nel romanzo “Amata tela” di Giulia Madonna, edito da Musicaos. Una storia tormentata di amore e passione, nata alla fine degli anni ottanta, nella città di Trieste, tra i due giovani Eugenio, pittore, e Francesca, donna in carriera. Entrambi vogliosi di successo e animati da un’irrefrenabile amore, che una volontà superiore metterà a dura prova. Il romanzo è un crescendo di emozioni intense, descritte abilmente dall’autrice. Racconta temi attuali quali i rapporti affettivi, il lavoro, l’aspirazione al successo attraverso i protagonisti Eugenio e Francesca, ma non solo, altri personaggi sono ben inseriti nella narrazione, simboli di altruismo, generosità e solidarietà; ed ecco che ad un certo punto, si dipinge “Amata tela” con pennellate esistenziali di forte intensità. Giulia Madonna come Italo Calvino nel romanzo “Palomar” conduce per mano il lettore nelle profondità, il palombaro che si immerge nella superficie, cerca di spingersi a cercare ciò che c’è sotto, sebbene la superficie delle cose sia inesauribile. Incipit significativo della storia che evidenzia una realtà sconfinata, da conoscere e amare senza pregiudizio. Si cela un segreto in “Amata tela”, sarà svelato solo a chi avrà il coraggio di immergersi nel romanzo.
«Non preoccuparti, cara, è l’amore che tutto travolge e tutto accende! (…) Non preoccuparti amore e creatività vanno a braccetto! Sembra che facciano la lite e si contrappongono ma alla fine l’amore accende la creatività e viceversa!» (p. 78). Si tratta, per l’appunto, di un amore talmente forte, superiore ai due giovani amanti, che lo stesso Eugenio si sentiva debole, incapace di guidarlo. L’autrice si dimostra abile nel narrare problematiche di elevatura notevole con una scrittura semplice, quotidiana, ma incisiva, in grado di coinvolgere totalmente il lettore. Ma ciò che in un certo senso si paventa nel romanzo è il chiaro messaggio che con l’amore ogni difficoltà si vince; la possibilità appunto di vivere concretamente questo intenso sentimento non ideale, ma addirittura reale, tra un uomo e una donna. Si evince, pertanto, l’amore per l’arte, per la pittura, per sé e per l’altro in un’unica sostanza: la triade nell’unicità, la passione converge nell’amore, l’umano nell’umanità. “Amata tela” di Giulia Madonna è un avvincente romanzo, senza dubbio appassionante per chiunque si accosti alla lettura. Alessandra Peluso
Lorenza Morello: Giulia Madonna, in Amata Tela, narra ciò che siamo, che non siamo o che forse vorremmo (o dovremmo) essere
TORINO – “Amata Tela”, ultima opera di Giulia Madonna (musicaos: ed, smartlit 07). Ci sono libri che uno conosce già prima di leggere, ne conosce la storia, i risvolti, le risa e i pianti. E li conosce perché fanno parte dell’essere umano, sono parti ataviche di noi di cui, però, ignoriamo l’esistenza finché qualcuno non ce la palesa. E questo qualcuno è Giulia Madonna che, con penna lieve e garbata che però scuote la nostra fibra come un’implacabile falce, ci narra ciò che siamo, che non siamo o che forse vorremmo (o dovremmo) essere.
Un uso sapiente della sintassi assieme a un linguaggio semplicemente ricercato, fanno di questa opera una lettura che dovrebbe entrare in ogni biblioteca.
Il 2 Agosto 2017 presso Sant’Eufemia a Majella in provincia di Pescara per la rassegna “Parola ai Libri nei Borghi d’Abruzzo” ho letto alcuni brani tratti dal mio romanzo “Amata tela” (Musicaos Editore).
Il 18 Agosto 2017 presso l’Abbazia di Santa Maria D’Arabona a Manoppello, in provincia di Pescara, per la rassegna “Parola ai Libri nei Borghi d’Abruzzo”, ho letto e raccontato “Amata tela” (Musicaos Editore).
Il 18 Ottobre 2017 a Pescara presso il Circolo Aternino, per la seconda edizione di “Abruzzesi di ieri e oggi tra Arte, Musica e Letteratura”, ho legge alcuni brani del mio romanzo AMATA TELA (Musicaos Editore).
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