Un viaggio tra i vitigni e le dolci colline del Valdobbiadene, magari con in mano due calici di prosecco il lettore potrà conoscere Cecilia e Wolfgang, immergendosi in questo avvolgente romanzo dei sentimenti.
Benvenuta tra le nostre pagine. Faccia conoscere A.I. Cudil ai nostri lettori: Grazie per l’accoglienza. Chi è A.I. Cudil? Sono stata una bambina a cui piaceva creare storie, era il mio gioco preferito, una passione che mi ha accompagnato fino all’età adulta. A trent’anni ho scritto il mio primo romanzo quasi per divertimento, scoprendo così la scrittura come espressione unica della creatività. Pur avendo studiato lettere, mi sono resa conto che mi servivano competenze più specifiche, così ho seguito diversi corsi di scrittura creativa. Questa esperienza si è trasformata in un viaggio di apprendimento e crescita continua, spingendomi a esplorare sempre nuovi generi letterari e sono approdata al romance dopo aver scritto fantasy e fantascienza.
Ha appena pubblicato il frizzante e alcolico romance Il castello sulla collina. Ce ne vuole parlare? “Il Castello sulla Collina” per me è un enoromance perché unisce amore, vino e amicizia in un’avventura emozionante ambientata tra le colline del Prosecco Superiore DOCG. Al centro della storia, Cecilia, un’enologa appassionata, e Alex, un conte distante dalle sue radici vinicole, intrecciano i loro destini in un contesto di contrasti sociali e connessioni profonde. Questa storia non solo esplora le sfumature dell’amore e dell’amicizia ma offre qualche risata e qualche spunto di riflessione sull’uso dei social e sui contrasti tra produzione intensiva e qualità del prodotto. Il romanzo, arricchito da personaggi secondari che affiancano i protagonisti, alterna momenti di pura leggerezza a riflessioni intense.
Che difficoltà ha incontrato nella stesura di questo scritto? Inaspettatamente, tra le difficoltà maggiori incontrate scrivendo il mio ultimo libro, ci sono state le parti in dialetto veneto. Benché mi suoni familiare, ho realizzato di non conoscerlo a fondo, poiché lo uso raramente. Inserire queste brevi sezioni in dialetto è stata una vera sfida, portandomi a un’immersione culturale e linguistica che non avevo previsto. Questo mi ha dato l’opportunità di approfondire e valorizzare una parte significativa della mia eredità, arricchendo il testo con autenticità e rispetto.
Cecilia è la protagonista… come è nata questa figura? Cecilia rappresenta la svolta femminile nel mondo del vino, settore storicamente maschile, ora rinnovato dall’energia delle donne: vignaiole, enologhe, imprenditrici, sommelier. La sua figura è un tributo alla loro influenza crescente, unendo forza, determinazione e finezza. Attraverso Cecilia, celebro il cambiamento che onora l’apporto femminile al vino, evidenziando come passione, sapienza e sensibilità femminili stiano ridefinendo il panorama vinicolo. La sua vicenda è un elogio alla dedizione delle donne che, con amore per la terra e innovazione, arricchiscono il variegato universo del vino.
Prossimi impegni o scritti? Attualmente sto organizzando una serie di presentazioni per “Il castello sulla collina”, degli appuntamenti per chi ha amato le sue pagine e per chi desidera scoprirle. Questi incontri si terranno in vari caffè letterari, creando un’atmosfera intima e coinvolgente, perfetta per dialogare e immergersi nelle atmosfere del romanzo. Parallelamente, sono immersa nella scrittura del libro dedicato a Gabriele, detto Lele, esplorando le nuove avventure del personaggio secondario più amato dai lettori de “Il castello sulla collina”.