Di recente pubblicazione in Italia è l’ultima opera di Stephen King. Un breve romanzo che si legge tutto d’un fiato, una favola, un racconto che sa di sogno. Il titolo potrebbe essere rivelatore ma non al punto di far venir meno il desiderio di leggere il libro e perciò non aggiungerò altro al riguardo. Il primo capitolo dell’opera è “Perdere peso”: Scott, “un uomo grande e grosso, alto più di un metro e novanta senza scarpe, e con la pancia lievemente sporgente”, si reca dal suo amico e medico di fiducia, dottor Bob, per esporgli un problema insolito di cui fatica a valutare la gravità. Ha fatto un check-up completo ma non riesce proprio a venirne a capo: da un po’ di tempo infatti continua a perdere peso, costantemente, giorno dopo giorno, e non può fare a meno di salire sulla bilancia a controllare, cosa che fino a poco tempo prima evitava con cura. Già, perdere peso: poco male, si sarebbe potuto pensare, magari sarebbe stato anche salutare, ma la cosa strana è che, pur perdendo peso, la sua stazza non subisce modifiche, il suo corpo apparentemente non cambia, i vestiti non gli vanno larghi e non ha dovuto nemmeno aggiungere buchi alla cintura. Cosa davvero bizzarra, anche per il dottor Bob, e cosa ancor più strana è che, se Scott sale sulla bilancia, il suo peso resta immutato, coi vestiti e senza vestiti, perfino caricando con sé cose molto pesanti. Il dottore concorda con Scott che la situazione è molto singolare e che, se si fosse rivolto al medico curante, sarebbe stato messo “sotto custodia”, sottoposto a esami e contro-esami. Già, perché anche il dottore ammette che quanto succede a Scott va al di là di ogni caso conclamato e conosciuto in ambito medico, di più, va al di là di ogni esperienza umana. Per di più Scott, sta decisamente bene, continua a mangiare e si sente in forma e felice come non mai!
L’attenzione si sposta poi sulle due nuove vicine di Scott, due giovani donne sposate che non incontrano la simpatia dei compaesani. Scott ha qualche problema legato ai due cani che portano con loro quando fanno jogging presso casa sua, niente di più. Anzi vorrebbe essere loro amico anche se una delle due, Deirdre, è proprio spinosa. Il secondo capitolo si intitola “Lo ‘Holy Frijole’”, il ristorante di Deirdre e di sua moglie Missy, che pare destinato alla chiusura imminente visto lo scarso afflusso di clienti. Seguono il terzo capitolo, “La scommessa”, il quarto, “La corsa del tacchino”, il quinto “Dopo la corsa” e l’ultimo, il sesto, “L’incredibile leggerezza dell’essere”. Cosa succeda a Castle Rock, a Scott che continua a perdere peso ma non all’apparenza, ai pregiudizi nei confronti di Deirdre e Missy, alla forza dell’amicizia e, mi si lasci dire, del buoncuore, lascio ai lettori il piacere di scoprirlo. La narrazione è accattivante e scorrevole, la trama piacevole, il finale commovente. Uno Stephen King forse inconsueto ma senz’altro non deludente. Un piccolo libro che mantiene le promesse di un titolo e di una copertina di sicuro richiamo, almeno così è stato per chi scrive… Buona lettura!
Pavia, 16 giugno 2019
La recensione è presente anche nel mio sito al seguente link:
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