Con il loro nuovo singolo “Arancione EasyJet,” gli Alhena esplorano le connessioni emotive che nascono inaspettatamente, ispirandosi a sonorità vivaci e influenze come i Coldplay e i Pinguini Tattici Nucleari. In questa intervista, la band emergente condivide le sfide incontrate nel loro percorso e anticipa un album che racconterà una storia di riscoperta personale.
Quali sfide avete affrontato quando avete iniziato la vostra carriera musicale?
Sicuramente la sfida più importante con cui abbiamo dovuto scontrarci risale a quando ci siamo resi conto di non essere abbastanza per quello che volevamo fare. Abbiamo creduto per molto tempo che la preparazione acquisita all’interno delle scuole di musica che abbiamo frequentato ci avesse dato tutti gli strumenti necessari per poter far suonare i brani come li avevamo in mente. Abbiamo dovuto ammettere a noi stessi che avevamo bisogno di molti altri strumenti nella nostra “cassetta degli attrezzi”, così ci siamo dovuti rimboccare le maniche ed alcuni di noi hanno frequentato dei corsi di produzione con personaggi di spicco del panorama musicale italiano.
Se da un lato il corso di produzione con Matteo Cantaluppi ci ha dato delle solide basi per poter produrre la nostra musica, dall’altra ci ha aiutato a comprendere quanto, di fatto, abbiamo ancora moltissimo da imparare in molti ambiti e che essere sempre umili e con un forte senso critico nei confronti dei propri lavori, sul lungo tragitto, paga sempre.
C’è stato un momento difficile che avete superato e che ha contribuito a plasmare la vostra determinazione?
Dobbiamo dirti la verità, quando sei un artista emergente affronti così tante difficoltà a livello quotidiano che è difficile riuscire a trovarne una in particolare. Sul momento, ci verrebbe da rispondere il primo incontro che avemmo, un po’ di tempo fa, con un produttore. Eravamo partiti da Roma per fare un’audizione in uno studio vicino Viterbo e non avevamo ancora nessuna nozione di produzione musicale. Ci eravamo esercitati molto per suonare un nostro brano dal vivo, ma quando arrivammo li ci venne chiesto dove fossero le nostre basi perché l’audizione si sarebbe basata esclusivamente su lavoro pre-registrato in studio.Ci venne detto che il modo in cui ci proponevamo era sbagliato e che, in questo modo, nessuno ci avrebbe mai proposto un contratto.
Entrammo in macchina per tornare a Roma inizialmente estremamente demoralizzati, ma poi scattò in noi una molla che ci spinse a parlare subito di quello che avremmo potuto fare per poter correggere il tiro. Crediamo che questa attitudine sia fondamentale per una band: la capacità di incassare il colpo e di essere subito in grado di analizzare la situazione per trovare delle soluzioni. È davvero facile abbattersi e, di conseguenza, correre il rischio di rinunciare ad un sogno quando questo sembra allontanarsi invece che venirti incontro. Sicuramente questo episodio ci ha forgiato nell’animo e, quando incontriamo una difficoltà, cerchiamo di ritornare con i ricordi a quel giorno per trovare sempre la spinta per andare avanti.
Quali artisti o eventi hanno avuto un impatto significativo sui vostri primi lavori?
Non abbiamo mai nascosto quanto il nostro sound attuale sia ispirato da alcune band che ci piacciono moltissimo. Primi tra tutti ci sono, senza dubbio alcuno, i Coldplay: amiamo la loro musica in tutte le declinazioni del loro percorso artistico, ma anche la loro attitudine ed il modo di approcciarsi ai live. È chiaro che quando una band conquista tanta fama a livello mondiale, la cosa migliore che possa fare un emergente è cercare di capire le ragioni di quel successo. Un’altra band alla quale ci ispiriamo, per sound ma anche per modo di scrivere i testi, sono i Pinguini Tattici Nucleari. Inutile dire che Matteo Cantaluppi, il produttore con il quale alcuni di noi hanno studiato, ci ha influenzato moltissimo nel modo di concepire i suoni e le strutture, per questo è facile che alcuni sentano dei richiami anche ad artisti come Thegiornalisti nelle nostre canzoni.
Quali sono state le principali influenze musicali o sonore per questo singolo “Arancione EasyJet”?
Quando ci siamo trovati in studio per la prima volta, avevamo appena ascoltato “Heaven”, il singolo che Avicii fece insieme a Chris Martin, il cantante dei Coldplay. Avevamo pensato che, essendola nostra canzone ispirata da un incontro in un club, dovesse avere delle sonorità che strizzassero l’orecchio (pardon, l’occhio, battuta pessima) ai brani che si ballano in un posto di quel tipo. Sebbene Arancione EasyJet tratti dei temi delicati, come l’importanza delle connessioni emotive che nascono in un istante, abbiamo voluto raccontare questa storia con leggerezza, proponendo un testo che fosse ispirato dallo stile dei Pinguni Tattici Nucleari.
Come avete scelto il titolo del singolo e quale significato ha per voi?
Diciamo che una parte del titolo è abbastanza scontata, la seconda forse più interessante. La ragazza di cui raccontiamo nel brano, la sera in cui la incontrammo, indossava una maglietta di colore arancione. Questo fu per noi il dettaglio che diede inizio a tutto poiché, diciamoci la verità, non è un colore che vedi così di frequente in un club il sabato sera. Qualche giorno dopo uno di noi dovette partire per Basilea e su un volo dell’Easyjet si trovò davanti ad un monitor con il logo della compagnia aerea. La connessione fu immediata: l’arancione del logo dell’Easyjet era esattamente quello della maglietta di quella ragazza. In quel momento, avevamo la certezza di come avremmo intitolato questa canzone.
Potete condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dal vostro prossimo lavoro?
In queste settimane siamo in studio per lavorare ai brani del nostro primo album, un concept che racconterà una storia d’amore affetta dall’attaccamento evitante e dal ritrovarsi, come spesso accade al concludersi di una relazione, a dover riscoprire se stessi e fare i conti con il modo in cui si è cresciuti attraverso il proprio vissuto. In realtà, non tutti i brani si ispirano alla storia della ragazza dalla maglietta arancione poiché alcuni traggono ispirazione dal nostro vissuto in momenti sparsi della nostra vita. Proposti in un preciso ordine, però, ci siamo resi conto che compongono una storia con un significato ben preciso che crediamo valga la pena di essere raccontata.