“Nella Mia Testa” è il nuovo singolo di Mauro Cesaretti, disponibile in streaming e in rotazione radiofonica dal 20 settembre 2024. Con il suo sound avvolgente e malinconico arricchito da sfumature elettroniche, Mauro ci racconterà come è nato questo brano, ispirato dalla complessità dell’infatuazione e dalla dinamica della seduzione. Esploreremo il suo processo creativo, l’impatto del beat di Fiorani e le emozioni intense che il testo riesce ad evocare. Un’opportunità per scoprire il mondo di Mauro e il significato di “Nella Mia Testa”.
“Nella Mia Testa” ha un sound molto avvolgente e malinconico, con sfumature elettroniche che arricchiscono il tappeto sonoro. Come è nato questo brano e quali sono stati i momenti chiave del processo creativo?
“Nella Mia Testa” è nato dall’esigenza di mostrare la dinamica della seduzione e gli effetti dell’infatuazione. Il processo creativo è iniziato proprio dall’idea di tradurre questo caos interiore in musica. Il beat di Fiorani è stato il punto di partenza: le sue sonorità elettroniche, malinconiche ma potenti, hanno dato forma al mio stato d’animo, fornendomi una base su cui costruire l’atmosfera del brano. I momenti chiave sono stati la creazione del testo, che ho voluto mantenere evocativo ma diretto, e la scelta dei suoni che arricchissero il senso di spaesamento e vulnerabilità. Ogni dettaglio sonoro è stato pensato per far emergere le emozioni contrastanti che si trovano “nella mia testa”.
Hai menzionato che “Nella Mia Testa” è nata da un beat creato da Fiorani. Cosa ha rappresentato per te questo cambio di approccio nella creazione musicale e come ha influenzato la tua scrittura?
Collaborare con Fiorani, in arte El Bende, ha rappresentato un importante cambiamento nel mio approccio alla musica. Partire da un beat, anziché dalla scrittura di un testo o di una melodia al pianoforte come facevo di solito, ha cambiato la mia prospettiva. Mi ha permesso di concentrarmi più sulle atmosfere, sull’emotività dei suoni e di lasciare che il testo nascesse in modo più spontaneo, guidato dalle vibrazioni musicali. Questo approccio ha arricchito la mia scrittura, creando un’ulteriore sinergia tra musica e testo e un impatto emotivo ancora più autentico.
Il testo è particolarmente intenso e poetico, e riesce a creare un forte legame con chi ascolta. Quali emozioni o pensieri volevi trasmettere con questa canzone, e come hai scelto di strutturare il racconto?
Il testo di “Nella Mia Testa” è un viaggio dentro l’infatuazione e la confusione mentale, quella sensazione di perdersi tra pensieri che non riescono a trovare un ordine. Ho voluto trasmettere una sorta di vulnerabilità e inquietudine, ma anche la ricerca di una via d’uscita che guarda caso sfocia nel sesso. È una canzone che parla della lotta interna tra ciò che pensiamo e ciò che sentiamo. La struttura del testo riflette questa disarmonia: non segue uno schema narrativo lineare, ma piuttosto cerca di rappresentare la frammentazione dei pensieri. Le parole sono intense e a tratti enigmatiche, proprio per permettere a chi ascolta di immergersi in questo stato confusionario.
“Nella Mia Testa” ha avuto un bel percorso, arrivando tra i semifinalisti di Area Sanremo e finalista al Percoto Canta. Come vivi questi traguardi e cosa significano per te nella tua crescita artistica?
Essere arrivato tra i semifinalisti di Area Sanremo e finalista al Percoto Canta è stato per me un riconoscimento importante. Questi traguardi non rappresentano solo dei successi personali, ma conferme che sto percorrendo la strada giusta. Ogni competizione mi ha permesso di confrontarmi con altri artisti di talento e con un pubblico diverso, aumentando la mia consapevolezza artistica e dandomi la spinta per continuare a migliorare. Questi riconoscimenti sono stati fondamentali per la mia crescita, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano: mi hanno insegnato l’importanza della perseveranza, dell’umiltà e del continuo lavoro su me stesso.
Il brano sembra invitare chi ascolta a fermarsi e riflettere. Quali sono i tuoi obiettivi come artista quando crei musica? Cosa vorresti lasciare in chi ti ascolta?
Quando creo musica, il mio obiettivo principale è quello di creare una connessione autentica con chi ascolta. Vorrei che le persone si fermassero un attimo, ascoltassero con attenzione e trovassero nelle mie canzoni qualcosa che parli loro, che li faccia riflettere su sé stessi e sulle loro emozioni. Non cerco solo di intrattenere, ma di creare un’esperienza che possa lasciare un segno, anche piccolo, nella vita di chi ascolta. Se riesco a far sentire qualcuno compreso o se una mia canzone aiuta qualcuno a navigare attraverso i propri pensieri e sentimenti, allora sento di aver raggiunto il mio scopo come artista.