“La guerra è finita (bootleg)” il nuovo singolo de Lapolveriera racconta della speranza riposta da ciascuno nel fatto che, prima o poi, gli sforzi compiuti per inseguire i propri sogni (qualunque essi siano) possano essere ricompensati. E se ciò non dovesse accadere ne sarà comunque valsa la pena perché, se nella “guerra” quotidiana verso la realizzazione di quello che si ama/vuole nulla viene lasciato intentato, non ci sono – e non ci devono essere – rimpianti.
Come descrivereste il sound de “La guerra è finita (bootleg)” rispetto ai vostri lavori precedenti?
La sonorità de “La guerra è finita” è volutamente schietta, diretta, “in faccia”, per così dire. Rappresenta un anello di congiunzione – senza troppi abbellimenti da studio – rispetto al nostro primo disco “Tempi Moderni” e quello che verrà dopo. Abbiamo voluto che le sonorità del brano seguissero il significato del testo.
Qual è il messaggio principale che volete trasmettere attraverso questa canzone?
“La guerra è finita” racconta due immagini contrapposte: da un lato, quelle persone che hanno mollato, che hanno trovato una scusa o un motivo per non rincorrere i propri sogni. Dall’altro l’immagine di tutte le persone che si danno da fare, che si affaccendano per raggiungere il proprio sogno, il proprio obiettivo, sapendo che il percorso che le porta verso quella direzione costa fatica e inevitabilmente espone le loro debolezze. Ciononostante, perseverano. E il ritornello che si canticchiano, che suona come un augurio, è che “la guerra finisca, prima o poi!” inteso come: “presto o tardi tutte le nostre fatiche avranno un risultato, e saremo contenti se non avremo lasciato nulla di intentato per raggiungere il nostro sogno”.
Avete intenzione di realizzare un video musicale per questo singolo?
No, questa canzone è un ponte tra Lapolveriera di ieri e quella di oggi/domani. Un video non è nei piani, i nostri sforzi sono – ad oggi – concentrati altrove!
Qual è la cosa più strana che vi sia mai successa durante un concerto?
A parte iniziare a suonare con un ampli in standby, a parte l’irruzione sul palco di un agitatissimo responsabile sicurezza di un evento per chiederci di compilare il borderò della SIAE, a parte un blackout durante un live dovuto al barista che rovescia le birre sulla ciabatta della corrente (e conseguente “unplugged” fino a ripristino della situazione), direi nulla di che, almeno per ora!
C’è una città estera dove sognereste di suonare e perché?
Berlino! Siamo innamorati di tutti quelli che ci dicono che l’attenzione estera verso la musica originale è ben diversa da quella nostrana, e la scena di Berlino ci attira. Però tendenzialmente qualsiasi città estera ci piacerebbe! Il mood del tour è, di per sé, abbastanza da giustificare l’entusiasmo 🙂
Sappiamo che siete in tour. Volete ricordarci i vostri prossimi concerti?
Saremo assieme ai Meganoidi, come spalla, il 25 luglio al Perarock (VI), ed il 31 luglio a Marina di Ravenna (RA). Il 1 agosto suoneremo al Mura Festival a Verona, dietro casa. Il 4 agosto saremo a Parco Tittoni, in Brianza. Il 16 agosto suoneremo al Summerland, festival sulle nostre montagne veronesi. E poi tante altre, da qui a novembre 2024. seguiteci su Instagram (lapolveriera_music) per aggiornamenti!