Gennaro Guadagno è nato a Napoli il 12 aprile 2001. Crescendo, è stato influenzato e indirizzato nella sua passione musicale dalle note di Pino Daniele da un lato e, dall’altro, dai Deep Purple.
All’età di 15 anni, ha cominciato a strimpellare la vecchia chitarra di suo padre. È lì che la scintilla è scoccata definitivamente. Ha iniziato a comporre alcune strofe e, successivamente, ha preso coscienza del desiderio sempre crescente di vivere di questa passione, così verso i 18 anni ha cominciato i suoi studi.
Il 10 marzo 2023, è uscito il suo primo singolo, “Uno scemo in radio”, suscitando un’emozione indescrivibile. Il resto è tutto da scrivere; il viaggio è appena cominciato e tutto ciò lo entusiasma molto
Quali sfide hai affrontato quando hai iniziato la tua carriera musicale?
Scegliere questa strada non è sicuramente una scelta comune, chi sceglie questo percorso sa che ci saranno tanti ostacoli e tante sfide da superare. Lo scetticismo generale penso sia uno dei primi ostacoli da affrontare per tutti, conoscere le persone giuste, capire chi può realmente aiutarti a migliorare anziché approfittarne. Ci sono state, ci sono e ci saranno ancora tante porte in faccia da superare, ma in fin dei conti se si vuole davvero arrivare a qualcosa io penso che l’importante sia crederci sempre e non mollare mai, mettendoci tutta l’anima e il cuore in ciò che si fa, soprattutto se si sta cercando di realizzare un proprio sogno.
C’è stato un momento difficile che hai superato e che ha contribuito a plasmare la tua determinazione?
Si, c’è stato. Un paio d’anni fa, prima di conoscere il mio attuale maestro Francesco Ruocco, il quale stimo e ringrazio tantissimo per avermi aiutato a superare quel momento, ho subito un intervento alle corde vocali che mi aveva parecchio buttato giù
di morale. Dopo una terapia logopedica necessaria dopo un intervento, è stato soprattutto il maestro ad aiutarmi a recuperare del tutto e anzi a migliorare la mia voce. Da lì ho capito che nessun ostacolo è impossibile da superare. Una volta guarito del tutto ero ancora più determinato a continuare a proseguire questa strada.
Quali artisti o eventi hanno avuto un impatto significativo sui tuoi primi lavori?
Ho cominciato a suonare la chitarra grazie alle canzoni di Pino Daniele, con le quali sono cresciuto, ma effettivamente non so se abbia influito sui miei lavori. Sicuramente invece hanno influito le prime cotte da ragazzino, la voglia di evadere, i primi viaggi.
Se potessi dare un consiglio al “te” che ha appena iniziato la tua carriera musicale, cosa diresti?
Gli direi di non perdere tempo, di focalizzarsi sul serio sulla musica e non farsi distrarre, di scrivere tutto ciò che gli capita così da poterne creare qualcosa, ma soprattutto gli direi di seguire sempre il cuore e di crederci sempre.
Quali sono state le principali influenze musicali o sonore per questo singolo?
Sinceramente non ne ho idea, io ascolto un po’ di tutto quindi non saprei quale tipo di musica mi abbia influenzato maggiormente. Ricordo che mi misi a suonare e mi piacquero subito i primi accordi molto melodici che uscirono fuori. Cominciai dal ritornello, per poi completare tutto il resto.
Come hai scelto il titolo del singolo e quale significato ha per te?
È stato molto semplice scegliere il titolo, la canzone parla del mio rapporto appunto con la chitarra e del fatto che in quel periodo la stavo un po’ trascurando, così come la musica in generale.
A un certo punto me ne resi conto e pensai “perché sto facendo così quando in realtà per me esiste lei e (appunto) nient’altro”
Puoi condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dal tuo prossimo lavoro?
Il prossimo sarà anch’esso un lavoro molto sentito, come sempre la mia ispirazione è dovuta alle emozioni forti che provo in particolari momenti.
Quindi quello che posso dire è che in ogni mio brano ci metterò sempre di sicuro un pezzo di cuore.
