Le opportunità per le imprese musicali tra ‘nuovo’ e ‘vecchio’ digitale, raccontate a partire dalla rivoluzione che iTunes ha portato. Grande successo per il panel Delivering the future: Come affrontare l’evoluzione della musica digitale, organizzato nell’ambito della programmazione della Milano Music Week.
Tre ore di focus gratuite che hanno analizzato l’evoluzione della musica digitale negli ultimi 15 anni e i risultati delle strategie attuate a partire dalle nuove prospettive d’innovazione, portando la testimonianza di esperti del settore, come Giuseppe Fisicaro (ceo & founder di Digital Noises), Renato Tanchis (catalogue e strategic marketing director di Warner Music Italy), Federico Farcomeni (head of video di Believe), Angela Spagnulo (manager di Gianluca Grignani e amministratrice dell’etichetta ‘Falco a Metà’) e di artisti come Shari.
L’evento è stato organizzato dalla società di consulenza digitale TheWebEngine, per mostrare tutte le opportunità economiche offerte da un settore in continua evoluzione come quello musicale. Esperienza che TheWebEngine ha accumulato negli anni accompagnando artisti, etichette discografiche, management ed editori in un percorso di miglioramento del loro posizionamento online, con relativo incremento dell’audience e degli incassi nell’ambito del digitale.
Diversi i case histories di successo presentati, a partire da progetti sviluppati o in uno status iniziale, raccontando come si sono evoluti, con il supporto di pareri di esperti e tecnici.
Qual è stato l’obiettivo di questo evento?
Lo scopo principale era raccontare il digitale, dai suoi esordi di 15 anni fa ad oggi, e come è cambiato, come si è evoluto, quali erano allora le piattaforme di riferimento, come Spotify ha cambiato le regole del gioco, fino ad arrivare a TikTok e all’AI, che sono di fatto strumenti che in qualche modo stanno condizionando la musica sul digitale. Lo abbiamo fatto attraverso le case histories di successo, le nostre e quelle dei nostri ospiti, parlando di vari generi musicali e di come incidono oggi sul mercato della musica a livello sia italiano che internazionale.
Nel mondo del digitale, quale potrebbe essere il contributo di The Webenginesuo per il futuro?
TheWebengine è nata sul bisogno dei nostri clienti e partner, il nostro è un team eterogeneo, che parte dalla strategia al supporto tecnico per i contenuti. Il contributo è sempre stato quello di sfruttare al meglio i prodotti e i contenuti dei nostri partner al fine di massimizzare audience e quindi anche i fatturati. I prodotti di catalogo, che hanno una storia artistica e discografica, sono un valore che spesso è sottovalutato nel mercato, e invece se lavorato nel modo giusto occupa una importante fetta del music business,
Youtube è il suo marchio di fabbrica. Come si può migliorare per ottenere dei buoni risultati?
La cosa importante resta quella di sempre: la costanza. Oltre a “coccolare” il pubblico, i contenuti servono a “coccolare” anche l’algoritmo di YouTube, che ha le stesse caratteristiche di un digital store e di un social network, essendo di fatto un ibrido tra i due.
Quali sono i cataloghi che gestite?
Curiamo il digitale per grandi artisti italiani come Gianluca Grignani, Umberto Tozzi, Raf, Marco Masini, Mario Venuti, e diverse etichette italiane (come Nuova Canaria e Urania Records) e internazionali (come le francesi Dom Disques e ISIS o la britannica Vinylogy).
Stanno arrivando nuovi importanti cataloghi a breve, siamo soddisfatti e fieri di questa attenzione nei nostri confronti, significa che abbiamo lavorato bene.