Dopo “L’Entropia nelle Parole”, “Sinestesìa” e “La mia verticalità”, ecco il quarto singolo di Gianni Salamone dal titolo “Dissonanze e déjà vu”, altro brano tratto dall’album La Mia Verticalità, un Concept-Album di dodici tracce, il secondo da solista dell’artista fiorentino. Un’ora e un minuto di contaminazioni musicali con testi che rimandano ad atmosfere senza tempo al di là di mode e generi. 12 brani dove spesso le parole si fanno da parte per dare ampio spazio alla musica.
Una storia d’amore si sovrappone a tante altre in una continua rincorsa a parole già dette, a gesti e scene già vissute in un continuo déjà vu. Un concatenarsi di eventi che talvolta creano impercettibili malesseri, dissonanze che alterano i sensi, lasciando spazio ancora una volta alle esperienze più concrete, all’oblio della sensuale voce di una donna che ti riporta al tempo presente, tentando di cancellare memorie di un passato che si ripresenta ciclicamente ogni qual volta ci si innamora. Ma l’anima non dimentica, ci mette alle strette e i pensieri se rinchiusi si ribellano, strattonano e scalciano come cavalli impazziti, fin quando non li si lascia liberi di vivere nitidi vita dopo vita.
L’album “La mia verticalità” è stato presentato in primavera presso il Teatro Florida di Firenze, evento speciale all’interno di Materia Prima Festival. Del bellissimo live fiorentino, è importante sottolineare, la coinvolgente scenografia e chi ha accompagnato Gianni Salamone in questa avventura, quali Nico Gori, clarinetto e sassofono, Simone Papi alle tastiere e programmazioni, Giacomo Guatteri alle chitarre, il Maestro Michelangelo Salamone al pianoforte, Sandro “martello” Rovai ala batteri, Pietro Zini al basso, Diletta Landi e Gianmarco Contini come backing vocals, Giada Moretti al sassofono, il Verticaliti meum quartet ensemble – archi: Emma Lanza violino; Francesca Bing violino; Rita Urbani viola; Petru Horvat cello; il Three women and a Man chorus quartet – coro: Anna Bindi, Fiamma Ciampi, Kaaj Tshikalandand, Piero Bindi e Andrea Bargilli alla tromba. Dei collaboratori di spessore, dunque, che hanno esaltato e valorizzato l’ottima produzione discografica dell’autore toscano.