La vita di Olivia, trentenne di famiglia benestante con un lavoro a tempo determinato qualche fragilità e un fidanzato deciso a convolare con lei a giuste nozze, appare tracciata in maniera lineare; la ragazza si barcamena tra sua madre, prigioniera del ricordo di un figlio perduto che ha preceduto la sua nascita, e un padre che cerca forse con poco successo di accudire entrambe. A un certo punto la sua routine scanditissima in cui ogni cosa ha sempre ragione d’essere, viene interrotta da una lettera scritta da sua zia Vivienne che la esorta a raggiungerla a Parigi, città in cui si è ritirata per dedicarsi all’arte e a vivere in maniera bohemienne come aveva sempre desiderato. Oliva parte per raggiungerla ma non ha il coraggio di informare nessuno dei suoi cari, Bernardo incluso, della sua decisione di incontrare sua zia inventandosi un fine settimana con Linda, amica storica, a cui chiede di reggerle il gioco: sa, infatti, che ogni iniziativa della sorella di suo padre non può essere vista di buon’occhio dai suoi. A Parigi ci va in treno perché non riesce a superare l’ansia di prendere un aereo. All’appuntamento con Vivienne, che non incontrerà se non dopo diverse traversie mancandola sempre per un soffio, ci va vestita da hostess, irregimentata in un completo da donna in carriera che non le permette neanche di sedersi su un marciapiede. Grazie a Victor, conosciuto sulla soglia della celeberrima Shakespeare & Company in rue de la Bûcherie, viene a contatto con un gruppo di giovani di varie nazionalità e a vario titolo coinvolti nell’attività della libreria, tutti con una storia personale particolare da raccontare a cui Oliva, tra una rincorsa di Vivienne e l’altra, che la porterà in breve tempo a conoscere molto bene la ville lumière, dedica amorevolmente tempo ed energie supportata dal primo amico conosciuto in suolo francese. Sarà quast’ultimo, alla fine, a scoprire le carte rivelandole il suo vero ruolo nell’intera questione; ringraziandola, attraverso le sue vicissitudini, per averlo spinto a riflettere sulla sua esistenza tanto da aiutarlo a crescere e maturare decisioni importanti.
Può una breve vacanza a Parigi stravolgere la vita di qualcuno? Nel caso di Oliva sarà così certamente; quanto meno la aiuterà a cambiare prospettiva e a riconciliarsi col mondo, con la sua essenza più profonda e tutti quei desiderata che non hanno in precedenza mai avuto la possibilità concreta di sbocciare e concretizzarsi. Con una leggerezza mai provata prima e una disposizione d’animo molto più serena Oliva contribuirà anche a svelare un segreto di famiglia gelosamente custodito da Vivienne che, però, nonostante la drammaticità e il sovvertimento del suo universo familiare che provocherà, le permetterà paradossalmente di operare nuove scelte sulla lunghezza d’onda di una rinnovata centralità personale. La narrazione scorre velocemente e consente al lettore di portare a termine la lettura di questo romanzo corposo, in bilico tra più di un genere letterario, con altrettanta speditezza. Lasciandolo con la sensazione di aver parlato con lievità di cose importanti e indispensabili: piccole libertà senza cui è davvero impossibile ossigenarsi a dovere.
Lucia Guida
Lorenza Gentile, Le piccole libertà, ISBN 9788807034527, € 17,00