La musica di Simone Fornasari è come guardare il sole che sorge e che tramonta, un fatto assolutamente naturale e ovvio ma che non ti stanchi mai di osservare o, nel suo caso, di ascoltare. È da poco uscito “Che poi” il suo nuovo EP e lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda.
Sei un artista e un musicista veramente dotato. In che modo questa tua dote ha strutturato la tua personalità fino ad oggi? A che punto del tuo percorso pensi di essere?
Grazie mille per le belle parole, sinceramente non ti nego che chiamarla “dote” mi imbarazza un po’ forse perché per me più che una dote è stata una salvezza. La stessa salvezza che mi ha permesso di scappare dalle mie fragilità e di urlare al mondo ogni cosa senza alcuna inibizione: ho sempre fatto molta fatica ad accettare tante cose attorno a me e devo tanto alla musica perché è soprattutto grazie a lei se sono sempre riuscito a trovare una via di fuga. Credo che tutto questo abbia fortemente contribuito a formare la mia persona e credo di essere in continuo aggiornamento perché oggi non sono quello di ieri e domani non sarò quello di oggi.
Hai pubblicato da poco il tuo nuovo EP dal titolo “Che poi”, sotto quale spinta è nato?
È un progetto che chiude un percorso iniziato lo scorso anno con l’uscita del disco “…”. Credo sia stata la mia più grande seduta di psicanalisi: riuscire a confezionare dentro questo progetto chi è Simone senza alcuna inibizione. È un progetto che ruota attorno al tema focale del disco: la scelta. Ogni giorno siamo chiamati a scegliere, sia dalle piccole cose fino a quelle più significative. Troppo spesso scegliamo condizionati da un possibile giudizio. Il mondo attorno a noi è sempre più stereotipato e riuscire a scegliere per se stessi è una vera sfida.
Stai già lavorando a nuovi brani o ti stai godendo questo momento di promozione?
Sto vivendo un periodo molto ispirato: era tempo che non riuscivo a scrivere così tanto. Non ho mai capito come si possa arrivare a questa fase (se così la si può definire) ma ogni volta che ho modo di viverla mi permette di provare emozioni sempre più speciali. Al momento mi godo il momento senza pensare necessariamente ad un prossimo progetto.
Hai un sogno nel cassetto, dal punto di vista professionale, che ti piacerebbe realizzare?
Scrivere un pezzo con Samuele Bersani, un artista che stimo a 360 gradi.
Adesso che qualcosa si sta smuovendo anche per gli spettacoli, hai in programma qualche data live?
Sto lavorando a uno spettacolo che spero di poter portare a spasso dal prossimo autunno (se la situazione emergenziale ce lo permetterà…).